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L'edizione odierna del Corriere della Sera ha riportato un retroscena riguardante Carlo Ancelotti. L'ex tecnico del Napoli, esonerato da Aurelio De Laurentiis dopo la vittoria contro il Genk in Champions, ha salutato con commozione la squadra azzurra.
"Ancelotti è troppo navigato per non comprendere le ragioni professionali del figlio poco più che quarantenne deve accettare la sfida. Ma una telefonata può allungare l’amicizia di una vita. Non c’è stata, ed è un rammarico forte. Rino è stato in difficoltà, e lo ha anche ammesso pubblicamente. Sarebbe stata una conversazione delicata per i rapporti personali e probabilmente anche indelicata nei confronti del club che gli offre la grande occasione. Domenica scorsa in auto da Gallarate a Roma per sancire la nuova alleanza con De Laurentiis. Tardi per dirlo adesso a Carlo, c’è ancora una gara di Champions da giocare che può segnare il passaggio agli ottavi: l’ultima panchina di Ancelotti".
"L’imbarazzo ha preso il sopravvento, Rino ha aspettato ancora. Non che Carlo fosse finito sulla luna: sapeva, eccome se sapeva. Nel calcio le voci corrono in fretta, nello spogliatoio polveriera gli spifferi erano forti e chiari. Ma un papà aspetta e quando arriva, puntuale, l’esonero è De Laurentiis a dirglielo: caro Carlo, Rino è una mia scommessa. Tutto già scritto. Siamo a mercoledì mattina, Gattuso e Ancelotti si sentono per la prima volta al telefono, ed è casuale. Mentre Carlo saluta e si commuove, qualcuno gli passa il telefono. Rino si annuncia ed emotivamente lo trafigge. Eccoli, padre e figlio alla resa dei conti. Quoque tu… ma il cuor suo (di Ancelotti) gli suggerisce: meglio Rino che un altro. Ed è già «perdonato».".
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