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Carlo Ancelotti (Photo by Getty Images)
Carlo Ancelotti, ex allenatore del Napoli ora sulla panchina dell'Everton, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport. L'allenatore emiliano si è soffermato sull'emergenza coronavirus nel mondo del calcio.
"In Inghilterra è ancora permessa una passeggiata breve al giorno, da soli o con il cane, oppure un giro in bicicletta. Per il momento non c’è bisogno dell’autocertificazione, ma immagino che presto sarà introdotta anche qui come in Italia. In giro si comincia a vedere un po’ di polizia. Le attenzioni maggiori sono per Londra, Liverpool ha grandi spazi, Londra è più compressa. Il Governo sta lavorando con scrupolo, ora, gli inglesi hanno fiducia nell’NHS, il sistema sanitario nazionale, l’Everton sta facendo tanto in termini di assistenza agli anziani, ai malati, alle persone sole. Noi tutti stiamo vivendo una vita alla quale non eravamo abituati e che ci cambierà profondamente. Dovremo darci tutti una bella ridimensionata, a cominciare dal calcio".
"Oggi la priorità è la salute, limitare il contagio. Tutto il resto è secondario. Quando si ricomincia, quando si finisce, le date, le
promesse, le speranze. Non m’importa, in questo momento è l’ultimo dei miei pensieri. La Premier ha imposto ai club di dare tre settimane di vacanza a tutti, giocatori, tecnici, staff . L’idea iniziale era quella di ripartire a maggio, ma è fuori discussione che ci si riesca. Sento parlare di taglio degli stipendi, di sospensione dei pagamenti. Mi sembrano soluzioni inattuali, intempestive. Presto cambierà l’economia, e a tutti i livelli, i diritti televisivi varranno di meno, i calciatori e gli allenatori guadagneranno di meno, i biglietti costeranno di meno perché la gente avrà meno soldi. Prepariamoci a una contrazione generale. Ciò che conta adesso è contrastare efficacemente il virus. Poi, certo, se sarà possibile proseguire la stagione, bene, altrimenti amen. Mi fa ridere chi insiste a fare discorsi sui tempi per la preparazione, c’è addirittura chi parla di tre settimane di allenamento. Son cazzate. È una barzelletta, quello della preparazione è un falso mito".
Qualcuno ipotizza che Liverpool-Atletico Madrid a porte aperte possa aver avuto gli stessi effetti di Atalanta-Valencia. "L’altro giorno ho sentito Klopp, mi ha detto che far giocare la partita in quelle condizioni è stato un atto criminale, penso che avesse ragione".
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