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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Eugenio Albarella, preparatore atletico, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere del Mezzogiorno soffermandosi sulla lunga sosta della Serie A per i Mondiali e le possibili ripercussioni sul Napoli di Spalletti.
"Non sono molto preoccupato per il Napoli, anzi la sosta può essere utile. Il Napoli aveva bisogno di staccare dopo un percorso straordinario. Poi c’è l’esperienza di Spalletti che nella sua carriera si è più volte reso protagonista di partenze lanciate. Il 4 gennaio avrà di fatto una nuova partenza da compiere. Per i club che in questo periodo devono convivere con temperature molto fredde, c’è anche un beneficio climatico. Non è il caso del Napoli che ad Antalya non troverà temperature molto differenti da quelle che avrebbe trovato rimanendo a Castel Volturno. Penso sia una questione ambientale, andando all’estero, in località differenti rispetto all’abituale sede di lavoro, è più facile ottenere alti livelli d’attenzione complessiva, di gruppo. Per me può essere più preziosa sotto quest’aspetto, per oliare certi meccanismi di
gioco che a livello fisico. Il Napoli fa un calcio posizionale, sviluppa gioco dando agli interpreti la lettura dei movimenti a seconda delle diverse posizioni che occupano i giocatori in campo senza ruoli da seguire in modo ortodosso".
"Penso che abbia inciso il cambiamento della rosa, gli indici di rischio per gli infortuni si calcolano studiando il vissuto dei calciatori, verificando i problemi pregressi. Essendo dei giocatori giovani, hanno meno problemi fisici. Ha inciso poi anche nel percorso straordinario del Napoli quanto fatto quest’estate: mentre altre squadre disperdevano energie, gli azzurri hanno sostenuto due ritiri ospitando per le amichevoli le avversarie a casa propria".
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