rassegna

Aia a rischio commissariamento, è faida tra due fazioni opposte: i possibili scenari

Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Edmondo Pinna, firma del corriere dello Sport, analizza la situazione in cui versa l'Associazione arbitri

L'Aia è nuovamente nella bufera, ma stavolta è maggiormente esposta al rischio (concreto) del commissariamento.

Aia a rischio commissariamento, ecco cosa potrebbe accadere

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Il problema non è solo tecnico. La faida interna che s’è aperta, come sempre avviene nei mesi pre-elettorali ma mai a questi livelli, si sta ripercuotendo sulla serenità dell’intero mondo arbitrale, non solo in serie A. Anche nelle categorie inferiori, tutti sono preoccupati di legarsi al carro giusto per assicurarsi il futuro. Mortificando, spesso, talenti a qualsiasi livello (...) Gli schieramenti in campo sono abbastanza delineati: nel ruolo di sfidante, l’ex presidente dell’AIA Trentalange, che dopo essersi dimesso ed essere stato assolto dal mancato “omesso controllo” (diciamo così) per il caso D’Onofrio (...) adesso ha tutta la voglia di riprendersi il posto (...) Dall’altra, (...) ci sarebbe la coppia Rocchi-Orsato, pronta ad imprimere la svolta con la benedizione di mamma Figc. Il problema, però, è conciliare tutto questo con l’attività tecnica ancora in corso, perché è abbastanza chiaro e lampante che assicurarsi o entrare nelle grazie dell’uno o dell’altro potrebbe valere un pezzo di futuro. Ecco il problema. Attenzione, perché per uscire dall’impasse, entrambi gli schieramenti hanno una carta in mano: quella di far scattare il commissariamento dell’AIA. Seguiteci: il governo dell’AIA è composto da nove membri, il presidente, il vicepresidente e 7 componenti del Comitato Nazionale. Ecco, gli schieramenti sono - dall’inizio - divisi e opposti ed in guerra fra loro (...) Facendo cadere il governo darebbero al presidente Gravina lo scettro per scegliere il commissario. In molti indicano lo stesso Rocchi il “nume tutelare” (non è un mistero che il suo obiettivo, dopo l’area tecnica, sia fare il presidente, ce l’aveva già quando arbitrava), a via Allegri sono in attesa, non è detto lascino all’attuale designatore l’area tecnica". 



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