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EMPOLI, ITALY - APRIL 21: Giovanni Simeone, Matteo Politano and Giovanni Di Lorenzo of SSC Napoli react during the Serie A TIM match between Empoli FC and SSC Napoli at Stadio Carlo Castellani on April 20, 2024 in Empoli, Italy.(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Il presidente Aurelio De Laurentiis è furibondo. Dopo aver tenuto tutto dentro di sé ad Empoli ed essere scappato via dallo stadio a dieci minuti dalla fine, nella mattinata di ieri, dopo essersi consultato con i suoi fedelissimi Chiavelli e Micheli, ha fatto sapere la sua decisione a Di Lorenzo, Calzona e tutti gli altri: la squadra va in ritiro venerdì e se perde con la Roma, giocando come a Empoli, in ritiro ci resta a oltranza, fino alla fine del campionato. Nessun margine per trattative o cose simili. Lo riporta l'edizione odierna de Il Mattino.
La minaccia del ritiro punitivo a tempo indeterminato lascia a bocca aperta i leader: nessuno fa una smorfia. Il clima è infernale, i big ammutoliscono. Non è il ritiro di venerdì sera a infastidirli, in fondo si tratta di una notte in più perché, visto che si gioca alle 18 con la Roma, sarebbero andati in ritiro anche il sabato sera, ma la minaccia della clausura a tempo indeterminato. Che non è stata concordata e discussa. E che per molti big viene fatta per assecondare la piazza, gli umori dei tifosi e dare una risposta alla contestazione di sabato a Empoli, con il sermone degli ultrà. Ma anche per scaricare sui calciatori - è l'amarezza della squadra - la responsabilità di "una stagione balorda".
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