Buongiorno 6,5 - Alessandro ormai non è più una sorpresa, ma la certezza di Conte. Chiunque provi a mettersi contro di lui sbatte contro il suo fisico. Salva sulla linea subendo anche fallo. Nel secondo tempo rischia un pericoloso autogol ma fortunatamente per lui il pallone è finito sopra la traversa.
Olivera 6,5 - La garra di Mati avrà fatto innamorare Conte con cui il terzino uruguaiano sta crescendo molto. Due chiusure fondamentali in difesa e tanta aggressività in attacco. Nel secondo tempo cala un po' il suo ritmo e rischia con qualche errore. Ma riesce ad aiutare nell'assalto finale del Lecce.
Anguissa 6 - Qualche errore tecnico, ma prova a recuperare diversi palloni per mantenere alta l'aggressività del Napoli. Diversi errori tecnici per lui con alcune scelte che non lo hanno premiato anche nel corso del secondo tempo. Non una delle sue migliori partite in questa stagione.
Gilmour 6,5 - Contro l'Empoli ha preso le misure, nella prima frazione contro il Lecce ha dimostrato perché Conte era in imbarazzo con lui. Due cambi di gioco perfetti, uno dei quali aveva portato poi al gol annullato di Di Lorenzo, e un filtrante per McTominay a testimonianza di una visione di gioco importante. Conte decide di cambiarlo per una svolta tattica (Raspadori dal 70' minuto 5 - Non riesce a rendersi protagonista sbagliando troppe scelte e palloni che possono diventare pericolosi per i suoi)
McTominay 7 - Un po' mezzala, un po' uomo in più in attacco. In entrambi i casi fa bene. Nel corso della prima frazione ha almeno due o tre occasioni per far male, ma non riesce a sorprendere Falcone. Nel secondo tempo è sempre molto attivo e dal suo colpo di testa nasce il gol di Di Lorenzo. Poi dimostra la sua importanza anche in fase difensiva nei minuti finali di assalto per il Lecce e giganteggia in mezzo al campo dimostrando di essere ormai imprescindibile per il Napoli.
Ngonge 5,5 - Il primo tempo non è dei più memorabili, prova qualche tiro dalla distanza. Ma solo in un caso riesce a spaventare un po' di più il portiere giallorosso. Sembra timoroso e distratto arrivando sempre un po' in ritardo sul suo uomo, sbagliando spesso la scelta finale. Non sfrutta al meglio l'occasione dal primo minuto e Conte decide di richiamarlo in panchina (Politano dal 56' minuto 6 - Non cambia il match ma il suo ingresso sicuramente permette a Di Lorenzo di essere più sicuro. Insinua nella testa degli avversari maggior preoccupazioni
Lukaku 6 - Come contro l'Empoli nel corso dei primi 45' minuti lo si vede poco. Qualche sponda e una giocata interessante per i compagni, ma senza grandi guizzi. Ha sul piede un bel pallone per far male, ma lo tocca praticamente di stinco non riuscendo a dare la giusta direzione al pallone. Ad inizio secondo tempo ha sul piede un'altra occasione importante a pochi centimetri da Falcone, ma calcia sopra la trasversa. Poi decide di cambiare l'inerzia della sua gara dopo il gol di Di Lorenzo e inizia a fare e sportellare e regalare giocate importanti che hanno reso Romelu un giocatore importante in Italia. Finisce il suo match in crescendo, ma Conte decide di richiamarlo di panchina (Folorunsho dall'84' minuto s.v)
Neres 5,5 - Nulla di esaltante, ma ogni volta che ha il pallone tra i piedi c'è la sensazione che possa succedere qualcosa di pericoloso per gli avversari. Questa volta non riesce a costruire l'azione determinante e Conte lo richiama in panchina (Kvaratskhelia dal 70' minuto s.v - Il georgiano scende in campo per venti minuti, ma praticamente non lo si vede mai)
All. Conte 6,5 - Ancora una volta un primo tempo poco brillante, ma nel secondo tempo il suo Napoli rientra diversamente. In questo inizio campionato più volte le partite le ha vinte nei secondi 45' minuti. I suoi quest'oggi sono sembrati meno tranquilli rispetto alle altre uscite e ciò ha portato a diversi errori tecnici che hanno messo a rischio il risultato soprattutto sul finale. Un passo indietro della sua squadra che conferma le sensazioni avute in Toscana contro l'Empoli. Tremeranno le pareti del Maradona e di Castel Volturno. Ma lui ancora una volta ha dimostrato le sue qualità di allenatore che lo rendono tra i migliori, non solo per come ha cambiato la mentalità della squadra, ma anche per come li guida dalla panchina. Una capacità unica di penetrare nella testa dei giocatori.
A cura di Sara Ghezzi
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