Questa sera Italia e Inghilterra si affronteranno per la prima volta nella storia nella finale di una competizione: il verdetto arriverà dallo stadio di Wembley. "Cattedrale del calcio" come la definì Pelé, impianto leggendario che agli Azzurri evoca soprattutto dolci ricordi.
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12-02-97: quando Wembley si inchinò alla classe di un italiano di Londra
Dopo ventiquattro anni l'Italia torna a far visita all'Inghilterra
Il feeling speciale degli Azzurri con Wembley
Un tempo gli inglesi erano i Maestri del calcio. Nonostante i due Mondiali vinti (1934 e 1938) e il famoso Europeo della "monetina" (1968), l'Italia trovava infatti nella nazionale dei Tre Leoni un ostacolo duro da superare. Gli Azzurri non erano mai riusciti a sconfiggere i britannici all'interno del tempio di Wembley fino a quando non ci pensò Fabio Capello. Successe durante un'amichevole, giocata il 14 novembre 1973, quando l'ex allenatore di Milan e Roma tra le altre all'86' batte Shilton. Capello aveva già fatto male all'Inghilterra qualche mese prima siglando il 2-0 finale durante un'altra amichevole disputata allo Stadio Comunale di Torino. Questo match, aperto dalla rete di Anastasi, rappresentò la prima vittoria in assoluto dell'Italia sui rivali d'Oltremanica. Da allora era iniziata un'altra tradizione contro i fondatori del calcio, e la notte del 12 febbraio del 1997 Wembley fu di nuovo espugnata.
Magic Box
Ci pensò proprio uno degli "inglesi" che facevano parte all'epoca della Nazionale allenata da Cesare Maldini. I suoi tifosi al Chelsea lo avevano soprannominato affettuosamente "Magic Box": una scatola magica in grado di confezionare brutte sorprese a tutte le difese. Gianfranco Zola era arrivato nel club londinese durante l'estate del 1996 insieme ad un altro grande volto della Nazionale, Roberto Di Matteo. Pochi mesi prima, per la precisione il 19 giugno, l'allora fantasista del Parma aveva fallito un calcio di rigore contro la Germania durante il girone degli Europei del 1996. Quella sera il match si disputò all'Old Trafford di Manchester e il penalty sbagliato da Zola condannò gli azzurri all'eliminazione dal torneo continentale.
Il girone di qualificazione per il Mondiale di Francia '98
Dopo la delusione degli Europei, gli Azzurri ritornarono ad affrontare una gara ufficiale in terra britannica proprio quel 12 febbraio del 1997. Italia e Inghilterra erano state sorteggiate all'interno del medesimo girone di qualificazione per i Mondiali in Francia dell'anno successivo. A completare il raggruppamento Polonia, Georgia e Moldavia. Al termine di tutte le gare l'Inghilterra ottenne il primo posto e di conseguenza il pass diretto per i Campionati del Mondo. La Nazionale giunse seconda a 18 punti, uno in meno dei rivali, e fu costretta a ricorrere ai play-off per raggiungere la qualificazione. L'avversario nel doppio confronto fu la Russia, che venne superata grazie al pareggio in trasferta per 1-1 e la vittoria a Napoli con gol di Casiraghi. Il successo di Wembley non era bastato dunque a garantire agli uomini di Maldini la vittoria del girone. Ma nonostante questo, resta un'impresa storica, impossibile da dimenticare e non riassaporare.
Il match
Quella sera Cesare Maldini schierava l'Italia con il suo consueto 5-3-2, che prevedeva l'utilizzo di un leggendario ruolo del calcio: il libero. Era Costacurta ad assolvere al compito, con Cannavaro e Ferrara centrali di difesa, mentre Di Livio e Paolo Maldini agivano da esterni a tutta fascia. A centrocampo ai lati di Albertini il ct si affidava a Di Matteo e Dino Baggio, tandem d'attacco Casiraghi-Zola. Dall'altra parte i padroni di casa allenati da Glenn Hoddle presentavano stelle già affermate del panorama mondiale come Sol Campbell e Gary Neville in difesa e Alan Shearer in attacco. E tra i titolari dei Tre Leoni c'era anche un giovanissimo David Beckham, all'epoca ventunenne. Il match prometteva grande spettacolo, mettendo a confronto la potenza fisica degli inglesi con la fantasia degli italiani. Uno storico duello che risultò decisivo ai fini del risultato finale.
La magia indimenticabile di Zola
Minuto 19: Billy Costacurta effettuava un profondo lancio diretto verso la trequarti avversaria. Gianfranco Zola era lì pronto ad accogliere l'invito e in un batter d'occhio ad effettuare uno scatto fulmineo con cui sopravanzava Sol Campbell. Davide contro Golia, Speedy Gonzalez contro Gatto Silvestro. Il guizzo di "Magic Box" fu seguita da altri due grandi pezzi di bravura: uno stop volante e un magico tiro sul palo destro su cui Walker restò inchiodato. Un mix di velocità, tecnica e furbizia che fece esplodere i supporters italiani presenti nella Cattedrale del calcio. In un sol colpo Zola aveva dimenticato il dispiacere del rigore contro la Germania e regalato all'Italia un nuovo trionfo a Wembley da scrivere per sempre nel libro del calcio. Ancora una volta gli Azzurri avevano battuto i Maestri a casa loro, con lo stesso identico 0-1 del 1973. 24 anni dopo, esattamente come sta succedendo adesso. Domani sera la Nazionale, oggi guidata da Roberto Mancini, torna sul luogo del delitto perché non c'è due senza tre.
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