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Verso Italia-Svizzera, due gli assi nella manica del CT Mancini

Gerardo Di Lorenzo

Dopo il trionfo all’esordio di questo Campionato europeo, l’Italia si appresta ad affrontare la Svizzera, con l’intento di mettere da subito una forte ipoteca al primato nel girone. Gli uomini di Mancini hanno già dimostrato e...

Dopo il trionfo all'esordio di questo Campionato europeo, l'Italia si appresta ad affrontare la Svizzera, con l'intento di mettere da subito una forte ipoteca al primato nel girone. Gli uomini di Mancini hanno già dimostrato e messo in chiaro le proprie ambizioni e per quanto siano pochi a scommettere sulla vittoria dell'Italia in questo europeo, c'è nell'aria un cauto ottimismo verso una squadra che gioca, non subisce gol da nove partite ed è imbattuta da 28 partite (23 vittorie e 5 pareggi).

Ma qual è la vera forza della nazionale italiana? C'è chi dice che il vero fuoriclasse sia Roberto Mancini, chi sostiene che i giocatori siano di primissimo livello, poi ci sono i detrattori, i quali ritengono che l'Italia abbia affrontato troppe squadre di non all'altezza. La realtà è che il mister ha fatto un gran lavoro, soprattutto mentale. I calciatori mostrano di essere un gruppo unito, coeso, in cui la sinergia la fa da padrona. Oltretutto è innegabile il valore degli uomini, che al netto di alcune critiche seguite alle convocazioni, compongono una rosa più che completa e competitiva.

Lorenzo Insigne ed il ritorno di Marco Verratti, le armi in più di Mancini

Intanto si attende con ansia il rientro di Marco Verratti, convocato anche se infortunato in quanto ritenuto da Mancini imprescindibile e che oramai sembra quasi pronto per il rientro e potrebbe già sedere in panchina contro la Svizzera. Non si può non spendere parole di elogio nei riguardi di Lorenzo Insigne che a suon di reti, giocate, cuore e sudore, sta conquistando l'Italia intera. Potrebbe essere lui l'arma in più nelle mani di mister Mancini? Ricordiamo per gli amanti delle statistiche, che mai nessuno del Napoli ha segnato quanto lui in Nazionale (8 reti).

Con entusiasmo e ambizione quindi, gli azzurri guardano avanti, senza porsi obiettivi ma nemmeno limiti.  Rispetto di tutti, paura di nessuno. In conclusione, la nota più piacevole, è il ritrovato attaccamento del popolo italiano verso la propria Nazionale. Sono trascorsi anni duri, di indifferenza, mentre oggi sembra proprio che il cuore degli italiani abbia nuovamente tornato a battere per l'azzurro. Non esistono barriere, non esistono colori e fazioni, esiste un unico coro che tiene stretta una nazione, con l'auspicio che questo senso di unione e di appartenenza alla stessa nazione, non svanisca come sempre, al termine di una partita di calcio.