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(Getty Images)
L'ex presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, si è espresso sui problemi del movimento del calcio italiano in seguito alla disfatta dell'Italia di Mancini contro la Macedonia del Nord e la conseguente esclusione dai Mondiali 2022.
Di seguito l'intervista dell'ex presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, ai microfoni di Radio Punto Nuovo durante Punto Nuovo Sport Show:
"Questione giovani? Gli attaccanti italiani si contano sulle punta delle dita di una mano, se non usiamo i nostri giovani non abbiamo alternativa che chiamare Tizio, Caio, Sempronio che non sono cresciuti nei nostri vivai. Abbiamo un sacco di gente che toglie il posto agli italiani, mi diedero del razzista quando sollevai questo problema. Il pescare nel mare magnum degli stranieri porta a questi risultati".
Sul come risolvere i problemi della Nazionale
"Dissi solo che chi doveva venire a giocare in Italia doveva avere un curriculum che dimostra che giocasse in una squadra rappresentativa del suo paese, come succede in Francia ed in Inghilterra. Bisogna fare centri di formazione federale, è il primo passaggio per ottenere dei giovani che possano esprimersi a certi livelli. Bisogna potenziare questi centri e mettere dei limiti sull'utilizzo degli stranieri. Parlo ovviamente degli extracomunitari. La Lega di Serie A si renderà conto del problema di quanto sia cadendo in basso il nostro calcio quando capiranno che non potranno più comprare giocatori a 5-6 milioni l'anno. Andiamo verso una naturale autarchia".
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