Sul cambio modulo: "Si tratta di un cambio di sistema per conoscere anche cose differenti. Noi abbiamo diverse squadre che in Italia giocano così ed è un mettere più a loro agio alcuni calciatori. Probabilmente nel primo tempo non siamo stati bravi da un punto di vista qualitativo a prendere il vantaggio che avevamo da un punto di vista tattico. Avevamo giocatori meno tecnici: quando nella ripresa abbiamo messo più tecnica siamo riusciti a condurre la partita nella direzione che volevamo. La squadra ha tentato di mettere in pratica ciò che avevamo detto e dal punto di vista dello sviluppo ho visto cose interessanti. Poi sempre un po' di errori troppi banali, figli della leggerezza. Abbiamo perso troppi palloni in maniera leggera, ma questo ci serve per continuare a lavorare e migliorare".
Sugli errori di Donnarumma: "Dobbiamo lavorare su questo perché poi quando abbiamo così tanto possesso palla dobbiamo anche avere l'equilibrio per non permettere alla squadra avversaria di ripartire. E invece abbiamo subito qualche pallata su Rondon che poi è bravissimo a proteggerla e a fare un'azione, a rendere la palla giocabile e a creare la ripartenza. Serve per lavorare e io complessivamente sono contento di ciò che abbiamo fatto, poi ci sono particolari di cui dobbiamo parlare".
Su cosa significa essere un calciatore professionale: "Vuol dire come quando prendi la sbandata a 20 anni per la prima fidanzata della tua vita. Sei innamorato perso e pronto a obbedire a tutto ciò che ti viene chiesto per l'amore che hai nei confronti di questa maglia".
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