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Spalletti: “Dispiaciuto per il Napoli. Garcia uomo perbene, non vanno fatti paragoni”

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"Napoli? Un passato bellissimo che fa parte di una storia bellissima che il nostro calcio si deve portare dietro perché è stata un'emozione incredibile"
Giovanni Pietropaolo

Il ct della Nazionale Luciano Spalletti si è espresso in conferenza stampa prima delle ultime due gare che decreteranno la qualificazione ad Euro2024 sui convocati, sulla situazione a Napoli e di Garcia, sulla Serie A e sull'incontro con Totti.

Spalletti: "Garcia? Bisogna giudicarlo per il suo passato e il suo operato"

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Di seguito le dichiarazioni riprese da TMW: "Immobile?Lo riteniamo un calciatore molto importante che seguiamo sempre con totale attenzione come tutti i calciatori. Andiamo a vedere le partite, gli allenamenti, anche se alla Lazio ancora non sono stato. In questo momento qui mi sembrava che gli altri tre che ho convocato fossero più in condizione, anche se in Champions ha fatto bene, ha realizzato un gran gol, e gli ho fatto pure i complimenti quando ci ha parlato. I criteri poi sono quelli di andare a vincere le partite che andiamo a giocare, convocare i migliori tenendo conto di tante cose. Io lavoro nella sua totalità quando faccio certe scelte.Jorginho?È stato convocato ora perché tra settembre e ottobre aveva giocato poco. Però lui aveva sempre fatto vedere il desiderio di far parte di questo gruppo, ci avevo parlato telefonicamente e aveva espresso tutto il suo desiderio di vestire questa maglia. Ora sta giocando con regolarità, mi sembra stia meglio, è tornato a essere l'uomo squadra, il regista che indica la via, è diventato il capitano dell'Arsenal: ci sono segnali molto positivi che poi hanno portato questa convocazione".


Su Garcia e il Napoli

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"Non ho niente sul Napoli... Me l'ero un po' preparata, ma io sono l'allenatore della Nazionale e in questo momento andare a parlare delle società credo sia ingiusto. È ingiusto fare sempre paragoni e confronti col passato, ogni giocatore e allenatore deve essere giudicato per ciò che ha fatto in passato, per il tentativo che ha fatto di creare dei miglioramenti anche alla squadra perché tutte le squadre possono essere migliorate. Garcia ha fatto vedere di essere una persona perbene, equilibrata, non è stato giusto fin dalla prima partita confrontarlo col passato della squadra. Quel passato lì è un passato bellissimo che fa parte di una storia bellissima che il nostro calcio si deve portare dietro perché è stata un'emozione incredibile. E' una situazione differente rispetto a ciò che si vive in Nazionale. Dentro un club si vive la quotidianità, la vita anche normale. C'è un rapporto molto più profondo rispetto a quello che c'è in Nazionale e diventa più facile modellare una squadra. Un campionato come quello vinto dal Napoli si può fare innanzitutto avendo a disposizione grandissimi calciatori, ciò che conta molto è sempre la qualità e il livello del calciatori. Io nel Napoli ho avuto a disposizione giocatori fantastici che mi hanno dato tutta la loro disponibilità che mi hanno permesso di creare un corpo unico, tutti i giorni lavoravano con serietà per esaudire le mie richieste e diventare sempre migliori. In quell'ambiente lì diventa poi un po' più facile riuscire a creare sensazioni particolari, riuscire a creare questa roba che viene dal cuore perché la vivono in quella maniera lì. Ogni incontro con una persona di Napoli è un arricchimento e tu per forza devi dimostrare e dare tutto.  Sono legatissimo a questi calciatori, mi dispiace molto. So quanta passione ci mettono questi ragazzi e quella passione dobbiamo averla anche in questa Nazionale".

Sull'incontro con Totti al Bambin Gesù

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"Quella del Bambin Gesù è un momento che la Federazione aveva già costruito, la Federazione è sempre molto attenta a questi fatti dove c'è bisogno di presenza. Io già quando ero a Roma avevo avuto la possibilità di andare a condividere qualche momento di felicità con questi bambini, per cui ora che ci debbo tornare sono felice. Visto che poi c'era da fare questo incontro con Totti era giusto riuscire a metterlo a disposizione perché anche lui è stato uno sempre molto sensibile per queste situazioni riguardanti i bambini che necessitano di aiuto. Se questo momento lo doniamo a ragazzi che sono amici miei ma anche amici suoi penso sia una cosa bella per entrambi. Mi fa piacere riparlare con lui, potergli ritelefonare perché quando l'ho avuto da allenatore per me è stato fonte di ispirazione, da calciatore mi ha fatto vedere delle cose importanti sulle linee di passaggio cariche di estro, fantasia. Molte cose che mi ha fatto vedere sono ancora innovative, sono un supporto enorme per permettermi la carriera che ho fatto. La Toscana è la mia terra, il mio sangue. È una sofferenza vedere che molte famiglie normali, personale che hanno difficoltà ritrovarsi ancor di più a dura prova. Ringrazio la Federazione per aver aiutato queste persone anche se poi ho visto che l'hanno già fatto da sole perché il giorno dopo erano già lì a spalare..."

Sulla Serie A

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"In generale stamani parlavo ai nostri calciatori che le cose fondamentali sono la costruzione e la pressione, contano quelle nel calcio. E poi proprio perché l'avevo un po' visto, sono le distanze del blocco squadra. Con le distanze giuste si può dominare e ogni tanto anche soffrire nella maniera corretta, se una squadra difende con i piedi sull'area di rigore la cosa essenziale è che il blocco squadra sia tutto lì intorno. Questo fatto delle distanze è importante, anche il City a volte si difende basso ma concedere campo senza spazio tra i reparti è la cosa più importante. Bisogna stare tutti in 30 metri per potersi aiutare e sviluppare. Le squadre forti non perdono mai le distanze, soprattutto nei migliori momenti delle squadre avversarie. Con l'Inghilterra nel secondo tempo ci siamo un po' allungati, mentre nel primo tempo abbiamo fatto benissimo".

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