Fagioli come Rossi?
“Intanto è una scelta tecnica. Diverso da Rossi nell’82. Lo juventino ha qualità, estro, anche se gli manca la ‘scocca’. Può dare più cose per gestire la partita, per avere la palla noi. Il ragazzo ha detto belle parole, gli ho parlato anche a Roma alla finale di Coppa Italia e mi ha fatto buonissima impressione. Se pensiamo ai suoi peccati, merita un po’ di comprensione. Non ha scommesso sulle sue cose, ma era in difficoltà e non riusciva a difendersi dalla tentazione”.
“Guardare quello che ci serve. Sarà una scelta difficile e dolorosissima per il mio carattere. Spero di fare la scelta giusta. Locatelli è uno dei dispiaceri, professionista e persona seria, qualità difensive, forse un po’ troppo conservativo per quello che sta dando il ruolo. Ma resta nel gruppo. Ora gli chiedo scusa. Alla mia età ogni tanto mi emoziono…”.
Il capitano?
“Rimane Donnarumma”.
Che tipo di gioco vedremo?
“Vorrei fare qualcosa di non rigido, di abbastanza libero. Liberare il talento in un contesto di squadra organizzata. L’imprevedibilità nel prendere le posizioni in campo diventa sorpresa per i rivali. A Coverciano insegnano che i sistemi non sono rigidi. Tutti costruiscono, tutti difendono”.
Cosa ha detto alla squadra?
“Dobbiamo far vedere a tutti l’orgoglio di vestire la maglia azzurra nella quale si riconosce un paese intero. Facciamo un lavoro che ha privilegi, ma facciamo vedere che si lotta tutti per la stessa causa. Moltiplichiamo le emozioni di chi ci segue, respiriamo il loro respiro e viviamo le loro emozioni. Dobbiamo fare la promessa agli italiani di essere degni della fortuna che ci è toccata. Poi Buffon, il campione che abbiamo tolto dalla bacheca per averlo con noi, ha fatto un suo discorso. Se vuole, ve ne parlerà lui”.
Chiesa?
“Sa giocare da tutte le parti, ha la botta della fucilata della notte che non sai da dove viene. E può giocare anche a destra, dentro, anche se preferisce più esterno”.
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