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Giovanni Di Lorenzo (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
Tempo di resa dei conti per l'Italia di Mancini e di Insigne, che questa sera giocherà da centravanti contro l'Irlanda del Nord. Gli Azzurri dovranno vincere per assicurarsi la qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022, convincendo di più rispetto alle ultime opache uscite. Ne ha parlato - o meglio ne ha scritto - questa mattina il noto ed autorevole giornalista Mario Sconcerti.
Di seguito un estratto dell'editoriale di Mario Sconcerti, scritto per il Corriere della Sera:
"L’Italia campione del mondo non si qualificò per gli Europei successivi. Il calcio non ha ricordi, pretende meriti oggettivi che oggi l’Italia non ha. È interessante chiedersi perché. Non è un problema tecnico, se sei intonato lo resti. L’Italia sapeva giocare, lo ha fatto molte volte, quindi in teoria all’infinito. Non credo sia un problema psicologico, questa è una squadra di veterani, in queste partite crescono, non fuggono. Penso sia un problema fisico e di qualità naturale. Nel gergo di oggi, adesso abbiamo pochi anticorpi. Sono peggiorati quasi tutti i migliori"(si riferisce a Insigne, Chiesa, Donnarumma, Jorginho ndr).
[...]
Detto questo c’è qualcosa che ci dobbiamo aspettare? Direi di sì. Oggi a Belfast non bisogna essere eroi per portar via la partita. Sarà forse sufficiente giocare a calcio nel suo senso biblico, cioè correre, picchiare e ricordarsi di tirare in porta, cosa che facciamo sempre più svogliatamente. La posta della gara non è identificabile, non andare ai Mondiali sarebbe una scomodità inaudita che costerebbe qualche punto di PIL a una nazione che pensa ormai al commerciale. Ma sarebbe anche un dolore personale poco sopportabile".
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