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(Getty Images)
Alberto Polverosi, giornalista, è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, per parlare della figuraccia della Nazionale ai playoff Mondiali. In molti si aspettavano una vittoria semplice e poi la vera sfida con il Portogallo, ma così non è stato: 1-0 Macedonia a Palermo e tutti a casa.
Di seguito le parole del giornalista Alberto Polverosi sulla Nazionale, ai microfoni di Radio Punto Nuovo.
“Gliallenatori, i commissari tecnici si legano al gruppo che creano. Valcareggi sbagliò nel '74 perché portò tanti giocatori del gruppo suo che non andavano bene, erano andati. Bearzot nell'86 ci fece perdere nello scontro diretto con la Francia perché portò Tardelli, Paolo Rossi, il suo gruppo che però era andato. Posso andare avanti con tanti casi analoghi. Prandelli nel 2014 mise la Nazionale sulle spalle di Balotelli.
Ci fosse stato qualunque allenatore al posto di Mancini, dovendo scegliere in base alla condizione non ci sarebbe stato dubbio tra Tonali e Barella, con il primo che sta sicuramente meglio. Lo stesso Insigne è stato fatto fuori anche da Spalletti perché non in condizione. Sostengo la teoria del C.T. da un colpo e via. Mancini è stato il più bravo a selezionare, ma poi dopo aver vinto l'Europeo finisce il ciclo e si volta pagina.
Parliamo sempre della Bulgaria, ma con l'Irlanda del Nord è stata la stessa partita della Macedonia ed era un'avversaria di livello inferiore. Non mi tornano, non mi convincono i discorsi di Gravina perché la storia degli stranieri, dei vivai non è di qualche mese fa, ma di 20 anni fa. La situazione è sempre peggiore e la Federazione non ha saputo mai imporsi. Questo lavoro doveva iniziare tempo fa. L'ultimo presidente federale che ha messo la Nazionale in cima ai suoi progetti è stato Matarrese quando ha preso Sacchi. Lì abbiamo perso i Mondiali nel '94 ai calci di rigore. Il problema è che la Nazionale sta sulle scatole perché porta via tempo e risorse al calcio italiano. Gravina, che ha fatto benissimo durante la pandemia, ha sbagliato il progetto, i tempi. Oggi è troppo facile dire che la Nazionale sta sulle scatole ai club. È da almeno 20 anni che è così".
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