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Pistocchi: “Sacchi non è stato un rivoluzionario”

Giuseppe Canetti

Il noto giornalista inoltre analizza la Nazionale di Roberto Mancini

Maurizio Pistocchi, giornalista, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte per parlare di calcio in generale e della Nazionale azzurra impegnata in Euro 2020. Di seguito le sue parole.

"Nell'Italia di Mancini c'è tanto di altri allenatori"

Ecco quanto dichiarato da Pistocchi:

Su Sacchi

"Non è stato un rivoluzionario, ha sviluppato idee di calcio che erano già state portate da altri, come l'Olanda e l'Argentina. Lui ha cambiato la mentalità del giocatore italiano, facendolo correre in avanti e non indietro. Anche Sarri è un rielaboratore. La sua tesi era sul 4-2-3-1, poi è passato al 4-3-1-2 e poi al 4-3-3. Elabora le teorie, studia.

Sulla Nazionale di Mancini

"Nell'Italia di Mancini c'è tanto di altri allenatori. Ci sono i tre del Pescara di Zeman, c'è qualcosa di Sarri, i ragazzi di De Zerbi. La bravura di Mancini è stata quella di capire i giocatori su cui puntare. Per lui è stato difficile mettere su una rosa come questa ma, al tempo stesso, anche più facile. Lui ha convocato Zaniolo quando non giocava nemmeno a Roma: questo significa avere una visione.

Sul ballottaggio Immobile-Belotti

"Non sono di quelli che vogliono gettare la croce addosso al simbolo. Il calcio si fa in 11 e se l'Italia ha vinto è merito anche di Immobile. Per me fa bene a confermarlo dall'inizio, può attaccare bene la linea difensiva della Spagna che concede spesso qualcosa. Il problema dell'Italia non è stato Immobile ma il fatto che fosse da solo in mezzo a 3. Tanto è vero che quando ha funzionato l'idea di calcio sono andati in gol Barella e Insigne, non due attaccanti puri".