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Montolivo: “Mancini e Prandelli? In questa Nazionale non ci sono prime donne…”

LONDON, ENGLAND - JULY 06: Giorgio Chiellini of Italy consoles Manuel Locatelli (R) who missed a penalty kick during the UEFA Euro 2020 Championship Semi-final match between Italy and Spain at Wembley Stadium on July 06, 2021 in London, England. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Riccardo Montolivo è intervenuto a Tuttosport ed ha parlato della Nazionale di Roberto Mancini e del Milan.

Mattia Fele

L'Italia torna in una finale di una competizione europea dopo il 2012, quando la Spagna batté gli Azzurri di Prandelli con un sonoro 4-0 (era la Spagna di Iniesta, Xavi, Pedro, Villa etc.). Da quel momento in poi non sono mancate le delusioni per una Nazionale sempre sembrata scollata, sia dai tifosi che come squadra. Mancini in questo senso ha nettamente invertito la rotta, mostrando come la cultura calcistica italiana - se miscelata con una certa componente più internazionale - possa sempre dire la sua e sfidare alcuni mostri sacri del calcio mondiale. Ora c'è l'ultimo passo...

Montolivo: "Sia Prandelli che Mancini amano la qualità in mezzo al campo" 

 Roberto Mancini (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

L'ex calciatore Riccardo Montolivo ha parlato a Tuttosport:

Sulla Nazionale di Prandelli

"Entrambi gli allenatori amano i giocatori di qualità in tutti i ruoli, in mezzo al campo soprattutto: De Rossi, Pirlo, Marchisio, Thiago Motta oltre a me. Lo stesso sta facendo Mancini fin dal primo giorno. Due Nazionali belle da vedere. Differenze? Questa non ha prime donne".

Sul centrocampo dell'Italia

"Locatelli è una rivelazione, Jorginho e Verratti sono due grandi conferme e poi c'è Barella che per me è unico. Un giocatore indispensabile per Mancini: è diverso dagli altri, è uno che si butta negli spazi, più dinamico rispetto agli altri tre che invece sono più di geometria".

Su Locatelli

"Via dal Milan? Io avrei fatto la stessa cosa. Lui al Milan non aveva la fiducia necessaria per emergere, era diventato sacrificabile e quindi l'hanno venduto. Un male necessario per la sua maturazione, perché probabilmente al Milan non sarebbe diventato quello che Manuel è oggi. Il rammarico per il Milan è stato quello di non cautelarsi non qualche formula che poteva tenerlo legato ai rossoneri".