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Montella: “Felice per Balotelli in Nazionale. Mario ha una qualità come pochi”

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Le parole dell'attuale allenatore di Supermario

Giovanni Montuori

Vincenzo Montella, attuale allenatore dell'Adana Demirspor dove gioca Balotelli, ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport della convocazione in Nazionale di Supermario e delle sue prestazioni in Turchia.

Montella su Balotelli in Nazionale

Balotelli

L'intervista di Montella:

Allora Montella, promessa mantenuta...

"Il merito è soprattutto suo. Ma questa è solo una tappa verso il suo vero obiettivo: andare ai Mondiali, magari aiutando la Nazionale a qualificarsi. Ma un passo alla volta. È già una grande soddisfazione che lui sia rientrato nel giro".

La sentiamo particolarmente felice.

"Lo sono. Quando ho saputo della convocazione non dico che ho provato la stessa gioia di quando chiamavano me da giocatore, ma quasi. So quanto Mario ci tenesse. Quando dissi che era ‘fissato’ non scherzavo".

Beh una prova anche della bontà del suo operato: lo ha rivitalizzato.

"Abbiamo fatto un bel lavoro per riportare Mario a degli standard fisici importanti. A fine dicembre l’obiettivo è stato quasi raggiunto interamente. Mi dispiace che poi il Covid lo abbia costretto a qualche settimana di inattività e ora deve ritrovare brillantezza. Ma questo Mancini lo sa. Credo che lo stage sia importante per fargli ritrovare un ambiente che non potrà far altro che motivarlo ulteriormente. Questa convocazione serve a lui, ma serve anche a me... (sorride, nda). Ora sarà ancora più motivato per continuare in quei progressi che ha già mostrato in questi mesi, applicandosi, giocando con intensità, sentendosi all’interno del gruppo e del progetto tecnico-tattico che stiamo portando avanti".

Le qualità tecniche non sono mutate.

"Quelle sono come il cazzotto per il pugile: non si perdono. Mario calcia come pochi. Nell’ultima partita di dicembre ha segnato con un tiro da fermo da trenta metri. Sabato scorso è rientrato e ha giocato l’ultimo scampolo di partita: un gol e un’apertura di 40 metri per la rete di un suo giovane compagno, Akgun, che ha esultato omaggiandomi facendo l’aereoplanino. Abbiamo vinto 5-0. Non è mai stata la qualità tecnica il limite di Balotelli".

E quale è stato?

"Poteva ottenere molto di più dalla sua carriera, ma non ha senso ora guardarsi indietro o rimpiangere qualcosa che poteva essere e non è stato. Al contrario, il suo grande pregio è stato quello di continuare a credere, nonostante tutto, di poter vestire ancora la maglia azzurra".

Non ci credeva nessuno tranne lui e forse lei...

"Diciamo che si sono unite due grandi voglie di ripartire e rialzare la testa".

La sua squadra è forse la sorpresa del campionato turco.

"Ho preso l’Adana in corsa dopo tre partite in cui aveva fatto solo due punti: era quindicesima. Devo ringraziare il presidente Murat Sancak per avermi dato questa chance. È un uomo che ha una energia incredibile e sa trasmetterla. Ha creduto in me e non lo dimentico. Però la classifica è corta e anche se adesso la posizione è molto buona, bisogna restare con i piedi per terra".

Visto che lei fa il modesto i numeri dell'Adana alla 23esima li dico io: quarta in classifica, quarto miglior attacco del campionato e squadra con più occasioni da gol, quinta difesa del torneo (ma la migliore in casa). Sorprende soprattutto la fase difensiva: ma lei non era un allenatore che non la curava?

"Etichette... Che si fa fatica a togliere. Sono contento soprattutto dell’equilibrio che la squadra ha trovato e della solidità difensiva. Non siamo una squadra di palleggiatori, ma intensità, mentalità, organizzazione, sono quelle giuste. Sfruttiamo al meglio gli uomini a disposizione. Sto vivendo una delle migliori stagioni della mia carriera. Anche considerando il fatto che il campionato per me era nuovo. Sono molto soddisfatto non lo nascondo".

Possiamo dire che Balotelli sta cogliendo la sua ultima chance e che per lei si tratta di una nuovo inizio?

"Beh se consideriamo che Mario ha 31 anni, non ha più tempo da perdere. Per quanto mi riguarda io cercavo risposte soprattutto da me stesso. Misurare la mia capacità di ripartire, l’ambizione, la voglia. C’è ancora tutto, anzi ancora di più. Mi vedo due-tre partite al giorno del campionato turco, studio le avversarie, cerco novità, mi dedico totalmente al mio lavoro. Non ho rivincite da prendermi, né rimpianti, né nostalgie. Solo tanta energia, obiettivi da raggiungere e a altri sogni da realizzare. Quando ci si applica e ci si crede fino in fondo, nulla è davvero impossibile".

Neanche per Balotelli tornare in Nazionale quando nessuno intorno a lui ci credeva più.

"No, se permette, qualcuno ci credeva...".