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Carboni: “Mancini? Penso che si dimetterà per una questione morale”

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Le parole dell'ex calciatore

Ugo Panico

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Amedeo Carboni, ex calciatore di Roma e Valencia, il quale ha commentato l'eliminazione dell'Italia.

Carboni: "Mancini? Non è facile accettare una debacle del genere"

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Ecco di seguito riportate le dichiarazioni:

“Il problema non è il numero di stranieri in Serie A, bensì la qualità. Avere dei campioni di altra nazionalità, come modello per i nostri giovani, sarebbe un fattore positivo sulla crescita professionale delle nuove leve. I presidenti italiani sono convinti di trovare i nuovi Messi e Ronaldo importando massa e non qualità”.

Sui settori giovanili

“No, il problema è ben più ampio. Basti pensare alle mancanze infrastrutturali del nostro paese. In Inghilterra, ad esempio, anche quando non si giocava un calcio gradevole, ma si lanciava la palla avanti, il fatto di avere i tifosi a ridosso del terreno di gioco creava un’atmosfera di gran lunga superiore a quella degli stadi italiani. I nostri stadi sono obsoleti, il sistema andrebbe rifondato da zero”.

Sull'attitudine internazionale degli azzurri

“Sì, è vero, anche questo è un problema reale e concreto. Da troppi anni le nostre squadre di club non raggiungono quarti o semifinali di competizioni europee, basti pensare alla Juventus che è stata eliminata dal Villarreal, squadra fortissima ma relativamente giovane. Non siamo inferiori dal punto di vista tecnico, ma ciò che manca è la convinzione nei nostri calciatori. Inoltre, tutto è focalizzato sul guadagno immediato e non si riesce a dare tempo ai giovani. Anche in Spagna c’è stato un periodo buio, ma si sono ripresi alla grande lanciando i giovani, e l’esempio più lampante è il Barcellona in cui ci sono ragazzi di vent’anni o poco più con già oltre 100 presente in Liga”.

Sulle dimissioni di Mancini

“Lui capirà benissimo la delusione dei tifosi italiani, ma anticipare la sua reazione è difficile. Penso che si dimetterà per una questione morale, perché non è facile accettare una debacle del genere, ovvero il secondo mondiale di fila senza l’Italia, anche se non è lui il colpevole”.

Sulla Roma

“Sinceramente no, soprattutto in questo finale di stagione vedo una Roma che ha trovato una sua identità. Fondamentale è stata la crescita di Abraham che sta dimostrando di essere un elemento fondamentale per le fortune giallorosse. Chissà che la Roma a fine campionato non riesca ad ottenere un qualcosa di inaspettato”.

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