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Mancini in conferenza: “Aspettatevi un po’ di cambi. Su Lazzari e Zaccagni…”

Enrico Esposito

Le parole del tecnico azzurro

Il commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dell'esordio in Nations League contro la Germania. Gli azzurri affronteranno il temuto avversario alle 20:45 al Dall'Ara di Bologna.

Mancini in conferenza

Di seguito le dichiarazioni di Mancini:

"Preoccupazione per le prossime gare? Germania e Inghilterra sono due delle Nazionali più forti del mondo e le affrontiamo in un momento difficile. Abbiamo parecchie assenze e siamo costretti a cambiare e a testare giovani per avviare il nuovo ciclo che non comincia settembre, ma ora".

Ha detto che ne cambierà due o tre, ora però alcuni giocatori sono partiti. Ci dobbiamo aspettare più novità?

"Anche venti su venti".

Perché ne ha lasciati partire così tanti?

"Molti non erano nelle condizioni di giocare. Erano sfatti fisicamente. Hanno bisogno di recuperare, avrei creato loro problemi anche per le partite di settembre. Qualcuno potrà essere ancora utile".

Lazzari e Zaccagni non sembrava avessero problemi.

"Sono stati una sorpresa anche per me. Stavano bene. Ma ci hanno detto che non erano in grado di giocare e li abbiamo mandati a casa".

Ok l’emergenza, ma a Londra si aspettava di più?

"Gli infortuni ci hanno condizionato, non siamo un gruppo enorme. Comunque l’Argentina è stata la prima squadra che ci ha messo veramente sotto in tre anni e mezzo. Avevano giocatori più freschi. E di grande qualità".

Da tempo però non si vede lo spirito dell’Europeo. Come si ritrova?

"C’è voluto tempo per creare quello spirito. Nelle settimane di ritiro prima della manifestazione si è creata la magia. Servirà tempo per ritrovarla".

Sente ancora la fiducia dell’ambiente e dei tifosi?

"Sì, la sento, ma so come funziona nel calcio: se vinci, sono tutti con te. Se perdi, tutti contro".

Cosa cambia con mediani come Tonali e Cristante, al posto di costruttori come Jorginho e Verratti?

"I principi restano gli stessi. Cercheremo sempre giocatori di qualità, tecnica, velocità e personalità. Centrocampisti che per caratteristiche tecniche e atletiche non erano portati a pressare, lo hanno fatto per quattro anni. A maggior ragione continueremo a farlo".

Il problema del gol resta aperto. Delle dieci prime squadre di Serie A, i soli centravanti italiani sono Immobile e Belotti.

"Dietro di loro, purtroppo c’è poco. C’è Scamacca che non ha mai giocato una partita internazionale in un club. La speranza è che qualche attaccante salga dalla B e si metta a segnare".

Come si batte la Germania?

"Difendendosi bene e attaccando meglio".

Mancini, ma se dovessero ripescarci in Qatar?

"Ci andiamo, naturalmente. Ci andremmo come miglior squadra del ranking non qualificata e campione d’Europa. Non dico che meritiamo di andarci, ho risposto solo a una domanda. Noi non abbiamo mosso alcun passo".