Jorginho, centrocampista della nazionale italiana e del Chelsea, è intervenuto questo pomeriggio in conferenza stampa per parlare del prossimo avversario, il Belgio. La partita di venerdì sarà cruciale, anche perché dopo l'eliminazione della Francia non ci sono più squadre "favoritissime".
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Jorginho: “Mancini crede in ognuno di noi. Pallone d’oro? Non ci penso”
Jorginho, centrocampista della nazionale italiana e del Chelsea, è intervenuto questo pomeriggio in conferenza stampa
Le parole di Jorginho in conferenza stampa
Di seguito le parole di Jorginho, centrocampista della nazionale italiana, in conferenza stampa.
"Mancini crede in noi e lo sentiamo. Ci trasmette fiducia, ci fa sentire forti. Ci dà una grossa mano anche sul campo, è sempre stato vicino al gruppo lungo tutto questo percorso, lo sta facendo molto bene. Pallone d'oro? Non ci penso. Tutto quello che accade è solo una conseguenza del lavoro che viene svolto. La mia priorità, sinceramente, è pensare al gruppo, viene prima di tutto. Gioire insieme ai compagni, agli amici, è più bello che gioire da solo.
I ragazzi sono consapevoli che in questo percorso non puoi sbagliare. L'errore sarebbe pensare di aver fatto qualcosa di grande. Per raggiungere grandi cose servono sacrifici: il cammino è quello giusto, serve stringere i denti, lo stiamo facendo. Ogni volta che vinci devi essere felice, lavori per quello. Serve rispettare la prima del ranking. Tutte hanno dei punti deboli, fossi l'allenatore cercherei i loro punti deboli e vorrei evitare i loro punti di forza.
De Bruyne? Mancini non mi ha chiesto consigli a riguardo, è lui l'allenatore. Fa la differenza, ha un'intelligenza calcistica di altissimo livello, sopra il normale. Cercare di fermarlo è dura, trova sempre spazi. Un modo è quello di limitarlo negli spazi tra le linee, dobbiamo limitare i suoi cross tra portiere e difensore. Quando mette quei palloni forti tra difensore e portiere è pericoloso. Non gli va dato tempo di girarsi, lì è davvero pericoloso.
Doppio Play? Locatelli ha caratteristiche simili, la differenza è tra di loro, mi aiutano molto sulla costruzione e mi vengono vicino e cercano di aiutarci a uscire dalla pressione. Barella come Kanté su De Bruyne? Chiedete al mister, non so se giochi lui o no, può essere una soluzione".
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