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Bisantis: “Italia-Macedonia sarà una sfida piena di insidie, bisogna stare attenti”

Raffaele Troiano

Le dichiarazioni di Giuseppe Bisantis a 1 Football Club

In vista del primo scontro playoff per i Mondiali tra Italia e Macedonia, è intervenuto a 1 Football ClubGiuseppe Bisantis. Il noto cronista ha detto la sua sulla nazionale azzurra, sulla Serie A e sulla lotta scudetto.

Bisantis: "Il match contro la Macedonia sarà ricco di insidie per l'Italia"

Di seguito le dichiarazioni di Giuseppe Bisantis a 1 Football Club:

"Italia-Macedonia? Sfida piena di insidie. Chiaro che, se vinciamo, facciamo il nostro lavoro visto che l'avversario è, sulla carta, più debole e noi giochiamo in casa, gli mancherà anche uno dei giocatori più forti che è Elmas. Occhio, però, che per loro sarà un'occasione più unica che rara. Mancini ha fatto questa convocazione monstre chiamando 33 giocatori. Ripartirà dalla coesione del gruppo che ha vinto l'Europeo, consapevole che la Macedonia può e vuole fare quella che sarebbe un'impresa".

L'Europeo può essere stato già un punto di arrivo per questo gruppo?

"Un punto di arrivo per questo gruppo? No perché, esulando dai vari Chiellini, Bonucci eccetera, molti giocatori sono giovani. Non è come il 1982 quando, quella squadra, raggiunse l'apice e, infatti, non passammo negli Europei del 1984. Molti dei giocatori attuali vengono dall'Under-21 ma, chiaramente, un non-approdo in Qatar porterebbe ad importanti riflessioni perché, ovviamente, il Mondiale, come detto anche da Mancini, è un punto finale di un progetto. Anche scaramanticamente, nessuno vuole pensare all'ipotesi di non andare al Mondiale".

Sulla Serie A

"Il campionato ha perso appeal? L'ha perso da un po'. I risultati delle coppe europee ne sono le testimonianza. Male la Juventus che, in campionato ha una serie lunghissima di buoni risultati, poi è caduta contro il Villarreal. L'Inter ha fatto bene ad Anfield ma aveva già perso in casa. Abbiamo l'Atalanta in Europa League e la Roma in Conference League ma, ovviamente, non parliamo delle coppe più importanti in Europa. È normale poi che, poi, arrivano le sirene dei grandi club, e i giocatori vanno dove hanno la possibilità di vincere qualcosa di importante. Insigne? Una scelta di carattere economico, in un campionato con meno pressioni".

Sulla lotta scudetto

"Molto bella. È da anni che non vedevamo una sfida così. Ora c'è il Milan in vetta, potrebbe aver preso fiducia da questi risultati dopo averli persi con tante cosiddette "piccole". La Juventus sta recuperando tanti punti ma, onestamente, non so se riuscirà a rientrare in corsa scudetto. Settimane fa non avrei detto Milan favorito ma, ora, visti anche i risultati striminziti, qualcosa in più ce l'ha anche se non ha l'0rganico migliore secondo me. Chiave della svolta rossonera? Beh Pioli ha fatto un grande lavoro, hanno un gruppo giovane. Non trovi nessun calciatore, allenato da Pioli, che ne parli male. Si fa volere bene da tutti. Tanti giocatori sono cresciuti, compreso Kessié anche se andrà via e, molti tifosi, lo hanno un po' fischiato ma ora il gruppo ci crede".

Sulla sua fede calcistica e su Gennaro Gattuso

"Io sono tifoso del Catanzaro, come hai detto tu. Dico sempre che si cambiano le mogli, ma non la squadra di calcio. Gattuso è cosentino, quindi non è proprio un simbolo del Catanzaro. Gattuso è un grande motivatore, mi piace come allenatore e lo rispetto tantissimo ma, ecco, non auguro esattamente al suo Cosenza di vincere (ride, ndr)".