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(Getty Images)
Ciro Immobile, attaccante della Nazionale, ha parlato a pochi giorni della sfida dell'Italia contro la Svizzera, gara decisiva per la qualificazione al prossimo Mondiale in Qatar del 2022.
Le parole di Immobile:
“Partecipare al Mondiale sarebbe il gran finale. La qualificazione è una cosa a cui teniamo tutti tantissimo, stiamo lavorando per raggiungerla il prima possibile. Voglio essere il centravanti di questa squadra in Qatar. Questo è un sogno e un obiettivo, i sogni e gli obiettivi vanno perseguiti. Ho sempre fatto così: sognavo di diventare calciatore e di fare l'attaccante, poi la Scarpa d'Oro e l'Europeo. Mia mamma mi dice sempre che sono testardo e voglio sempre vincere, può essere sfavorevole per mia moglie, ma favorevole per me”.
Sulla Svizzera:
“Dopo la delusione del 2017 non può essercene un’altra, non voglio passare dai play off perché ho bruttissimi ricordi. Venerdì ci aspetta una gara difficile, loro pressano molto e l'abbiamo visto nel match d'andata. Bisogna migliorare nella finalizzazione rispetto alla partita di Basilea, ma per quanto riguarda il gioco la squadra ha fatto una buona gara".
Sulla mancanza di gol in Nazionale:
“Le critiche quando indossi questa maglia fanno parte del gioco, ma non nego che mi facciano un po’ soffrire. So che i numeri che ho con la Lazio non sono gli stessi che ho qui, ma non si possono paragonare. Con la Nazionale giochiamo 7-8 gare l'anno e magari arrivi in una condizione non ottimale. Vorrei fare gli stessi gol in azzurro, ma non tutto ciò che desideriamo riesce. Mi dispiace a volte non avere lo stesso trattamento degli altri, sembrava io non facessi parte dei 26 dell'Europeo e questa è una cattiveria. Sono soddisfatto per quanto faccio con questa maglia, le prestazioni sono buone, ma so che devo fare qualche gol in più”.
Sul ct Roberto Mancini:
“Sono contento di essere tornato e ringrazio il Ct per le bellissime parole, mi hanno fatto piacere. Ho bisogno di essere coccolato e credo che per la maggior parte dei giocatori sia così. Qui cercano sempre di farlo e questo mi rende felice, mi dà quella carica in più per dimostrare anche con questa maglia il mio valore. A settembre il mister mi è venuto vicino ricordandomi che sono campione d'Europa e che non devo dimostrare nulla”.
Su Maurizio Sarri:
“Non gioco più con uno vicino e questo mi cambia, è così anche in Nazionale. Il mister mi dice che potrei segnare anche di più perché a volte attacco l'area sempre allo stesso modo”.
Sull'Olimpico:
“Giocare all’Olimpico è una cosa meravigliosa, anche perché sono capitano della Lazio e ci torno con la Nazionale. Il gol che sogno di fare è il prossimo, poi quello dopo ancora e così via...".
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