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(Getty Images)
Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha parlato a margine del Consiglio Federale di oggi soffermandosi su vari temi tra cui la capienza degli stadi e la Nazionale.
Le parole di Gravina riprese dai colleghi di Tuttomercatoweb:
"La Lega di A è sempre stata autonoma nell’ambito dei principi dell’ordinamento sportivo. Chi dice che non lo è mai stato perché la federazione ha bloccato non si sa cosa, ha un modo sbagliato per approcciare le carenze che il mondo del calcio manifesta. Quello che mi auguro è di avere una Lega forte che rivendichi una leadership di contenuti, non urlata perché così non gli verrà mai riconosciuta. Vogliamo una Lega in grado di essere la motrice del calcio italiano".
Su capienza stadi:
"Si parla del 75% da fine febbraio, mi piacerebbe chiedere con grande senso di responsabilità al ministro Speranza e al CTS di accogliere la nostra richiesta di partire subito con la capienza degli stadi al 100%. Sarebbe un grande messaggio per tutti. Alcuni tifosi che non si sono mai voluti vaccinare, lo stanno facendo ora per entrare allo stadio. Per noi è un grande messaggio. C’è un’involuzione consolidata, lo dicono tutti, mi auguro che da parte di Speranza ci sia un sussulto definitivo nell’abbracciare questa nostra richiesta".
Sui ristori:
"So che la sottosegretaria Vezzali si sta impegnando per trasformare il tavolo tecnico che ho richiesto in tavolo governativo. Lunedì sono stato convocato da Garofoli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e abbiamo parlato di caro bollette e delle altre priorità del calcio. Non chiederò più ristori perché sentire ancora “no” mortifica il nostro impegno. Stiamo lavorando per dare una pari dignità al mondo del calcio rispetto ad altri settori dell’economia. C’è un giro d’affari attorno alle scommesse che in Italia ammonta a 15 miliardi di euro, chiediamo la tutela del nostro diritto d’autore".
Sul possibile rinvio giornata Serie A del 20 marzo per la Nazionale:
"Non ne abbiamo parlato oggi in Consiglio Federale ma è una questione all’ordine del giorno. Lasciamo che le squadre italiane si qualifichino nelle Coppe, siamo tifosi di calcio. Non confondo mai le questioni, io tifo per le squadre italiane e che superino il turno in Europa, poi spero si possa trovare una soluzione insieme".
Sulle dimissioni in caso di mancato Mondiale:
"Se io dovessi scambiare il mio ruolo politico con la qualificazione della Nazionale, già solo il fatto che qualcuno pensi una cosa del genere mi fa venire la pelle d'oca. Se qualcuno pensa di posizionarsi a quella data: 1) è anti-tifoso 2) è anti-italiano 3) sta coltivando una falsa illusione. Io forse a differenza di chi mi ha preceduto non coltivo la cultura delle dimissioni. Io vado fino in fondo, perché difendo il progetto che ho sempre portato avanti in questi ultimi tre anni, di lavoro e di risultati. Questo lascio a voi la possibilità di certificarlo".
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