Il dirigente Antonello Valentini è intervenuto ai microfoni di Radio Marte sui progetti della FIGC. I maggiori indiziati della seconda esclusione di fila dell'Italia dal Mondiale sono stati i presidenti della Federazione. Nonostante tutti si fossero prefissati l'obiettivo di riformare i campionati, questi non l'hanno centrato. O meglio dire, è stata un'idea fine a sé stessa. Ma adesso la scelta aggrava sulle prestazioni della Nazionale.
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Valentini: “Riforma Serie A e Primavera? Troppo egoismo in 30 anni di FIGC”
Le parole del dirigente Antonello Valentini a Radio Marte
Valentini: "I presidenti della FIGC non hanno attuato nessuna riforma"
Di seguito le dichiarazioni del dirigente Antonello Valentini a Radio Marte:
"Dire che sono deluso è troppo poco, credo sia un sentimento condiviso da ogni tifoso italiano. Nessuno pensi di chiamarsi fuori da questa sconfitta, le responsabilità vanno divise tra molte persone, non bisogna scaricare solo sulla Federazione e su Mancini. Quello che ha detto Gravina sul fastidio dei club è vero, la Nazionale viene vista come un intoppo o un intralcio. Finché non si capirà che la Nazionale non è solo di pochi non migliorerà nulla".
Sulle rose e i vivai dei club di Serie A
"C'è un 66% di giocatori di Serie A non selezionabili, perché stranieri. Nei campionati Primavera il 70% dei giocatori sono stranieri. O ci si dà una regolata tutti insieme oppure le cose non potranno che peggiorare.
Noi abbiamo cresciuto per anni giocatori francesi e non solo in Italia, restituendoli alle loro Nazionali più maturati. Anche in Inghilterra e in Spagna ci sono tanti stranieri ma è un problema di mentalità. Abbiamo abbandonato gli investimenti sui giovani e sulla scuola tecnica italiana e questi sono i risultati. Il talento non è una cosa che cala dall'alto. Ci vogliono tecnica, base, preparazione, esperienza internazionale. Oltre che il coraggio di far giocare i ragazzi. Anche molti allenatori di Serie A non devono tirarsi fuori da questo discorso".
Su Gravina
"Gravina certamente metterà mano ma io ho fatto più di 30 anni in Federazione e ho lavorato con tanti presidenti e tutti, come primo obiettivo, avevano la riforma dei campionati. Ma non si è mai fatta perché ci sono molti egoismi. Si può tagliare in Serie A ma il problema va visto sotto diverse angolazioni".
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