Gaetano Thiene, esperto di morte cardiaca improvvisa negli atleti e professore emerito a Padova, intervistato dal Corriere della Sera e ha provato a fare chiarezza sulle condizioni di Eriksen. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato dalla nostra redazione:
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Il prof. Thiene su Eriksen: “Era alle porte dell’aldilà, una patologia c’è”
Il prof . Thiene su Eriksen
"Christian Eriksen era già alle porte dell’aldilà, la fibrillazione ventricolare è l’anticamera della morte. E invece il miracolo questa volta è avvenuto, gli hanno salvato la vita, la sua è stata una morte improvvisa abortita. È stato un grande successo. C’erano già stati più di 40 minuti di gioco, ma questo non è un problema per un atleta. Il cuore è capace di prestazioni sportive enormi, di grandi performance meccaniche, ma la stabilità elettrica è un’altra storia, nel cuore di Eriksen c’è stato un cortocircuito. Soccorsi immediati? Andrebbero premiati.
Il prof. Thiene su Eriksen: proviamo a fare chiarezza
Tutti quanti. Dal compagno di squadra Kjaer, che ha avuto la prontezza di spostargli la lingua per riaprire le vie aeree superiori, ai medici che per diversi minuti gli hanno praticato il massaggio cardiaco perché il cuore potesse pompare. Eppoi a quelli che hanno usato il defibrillatore. Il defibrillatore è stata una grandissima invenzione, è un salvavita. Se l’hanno usato vuol dire che era in corso una fibrillazione ventricolare, il ragazzo ha perso coscienza, non poteva essere una sincope banale da caldo o da freddo, fosse stato così si sarebbe presto rialzato. Una patologia sottostante c’è di sicuro - spiega Thiene -. E purtroppo queste patologie possono sfuggire anche ai controlli più serrati come quelli dei medici sportivi. Sono convinto che ora a Christian Eriksen faranno, se non l’hanno già fatta, una coronarografia. Se potrà tornare a giocare? Domanda difficile, eventi così non capitano a caso. Ma non importa, abbiamo vinto, il ragazzo è vivo".
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