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Donnarumma: “Con l’Albania la sfida più insidiosa. Sulle regole di Spalletti…”

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Il portiere dell'Italia ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza, alla vigilia dell'esordio all'Europeo
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Gianluigi Donnarumma, portiere dell'Italia, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza, alla vigilia dell'esordio all'Europeo contro l'Albania.

"Quando si affronta una competizione del genere la carica ti viene naturale e lo spirito sarà quello di tre anni fa: riproviamo a ripercorrere quelle notti magiche. La squadra e io siamo pronti. Cerco di consigliare i compagni, ma il gruppo c'è ed è carico. Io, Jorginho e Barella daremo agli altri i consigli per arrivare fino in fondo. Albania? Questa è la sfida più insidiosa perché siamo in un gruppo difficile e non possiamo sbagliare all'esordio. Loro sono rapidi, hanno un bel gioco e domani non si può giocare al 79-80%, ma bisognerà essere al 100%. Pensiamo una gara alla volta e quindi bisognerà vincere per mettere un primo tassello al punto giusto. L'Albania ha individualità molto forti e dovremo stare attenti a non allungarci perché in contropiede sanno far male. Serviranno compattezza, equilibrio e tanta attenzione per non allungarci. La partita si può vincere anche all'ultimo minuto... Vincere domani è obbligatorio e ci metterebbe in una posizione diversa. Non fare punti, invece, ci creerebbe più apprensione. Anche se il nostro obiettivo è quello di fare punti in tutte le partite.


Essere capitano è una responsabilità in più, ma non cambia molto. In questo gruppo ci sono molti leader che si faranno sentire come lo farò io. Lo scorso Europeo è stato fantastico e indimenticabile: la storia è stata scritta e ora proviamo a scriverne un'altra per l'Italia. Meglio la linea a tre o a quattro? Per me l'importante non è il modulo, ma come viene interpretata la partita: bisogna attaccare e difendere tutti insieme, essere coesi. Per me conta poco e deciderà il mister. Regole di Spalletti? Nessun effetto e nessun problema. L'importante la sera è non fare tardi e riposarsi. Nel dopo cena ci svaghiamo nella sala giochi e passiamo qualche ora insieme, giocando o guardando qualche partita. Il mister ci ha dato dei consigli, ma nessuna regola ferrea. Buffon? Ci racconta delle sue esperienze e di quello che è successo qua in Germania nel 2006. Sentirsi dare consigli da uno come lui è ancora più importante. Gigi ha fatto la storia nel 2006, ma in campo poi scenderemo noi e ci sarà da battagliare. Averlo al nostro fianco può essere molto importante.

Nuove regole di Rosetti? Quando ci saranno situazioni vicino alla mia area, parlerò io con l'arbitro, mentre per le situazioni lontane da me, ci organizzeremo prima della partita, magari lo farà Jorginho o Barella. La mental coach? Io ci lavoro ancora e consiglio di usare un mental coach a tutti: aiuta a non perdere l'equilibrio in partita e in una competizione come questa. L'importante è avere la testa ed avere i piedi piantati in terra per non perdere lucidità".