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Giovanni Di Lorenzo (Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)
In vista della gara con l'Austria a Wembley, in programma sabato alle 21, al Centro Tecnico Federale di Coverciano, in conferenza, ha parlato il terzino della Nazionale e del Napoli, Giovanni Di Lorenzo. Di seguito le sue parole.
Le parole di Di Lorenzo in conferenza.
Sull'Austria:
"Alaba è il giocatore più importante e pericoloso. loro sono molto fisici e giocano sopra ritmo, ma noi ci stiamo preparando bene. Siamo l'Italia, scendiamo in campo per ogni volta per vincere. Siamo concentrati e abbiamo voglia di giocare questa gara da dentro o fuori".
Sul Napoli in Nazionale:
"Siamo in tre, più qualche ex. Se sono qui, è merito del Napoli e dei miei compagni. Sono fiero di rappresentare il Napoli qui".
Sulla sua carriera:
"In questi anni è cambiato tanto. Mi sono ritrovato senza squadra, ma sono stato bravo a non mollare, a crederci sempre, a fare tanti sacrifici. Adesso mi sto godendo questa esperienza”.
Sul suo ruolo:
"Quando vengo chiamato in causa cerco di fare il meglio. La concorrenza è tanta, ma cerco di mettere in difficoltà il mister per schierarmi”.
Sul valore dell'Italia:
"Questo Europeo ha dimostrato che non ci sono gare facili. In campo internazionale ogni gara va sudata, va giocata. Veniamo da trenta partite senza sconfitte. Sul fatto che non abbiamo incontrato big sono solo chiacchiere che si fanno".
Sull'Europeo:
"Ci sono tante Nazionali forti che stanno facendo bene. È un torneo complicato. Stiamo facendo un percorso importante, ma non abbiamo fatto ancora nulla. Ora ci sono le vere gare da dentro o fuori”.
Sulla difesa dell’Italia:
"Ci stiamo difendendo bene e dobbiamo continuare a farlo. Abbiamo giocatori di grande valore, giocare con questi campioni è più facile".
Sul suo sogno Nazionale:
"Ci speravo, ho sempre continuato a lavorare. Questi sacrifici mi hanno portato fino a qui, a essere in questo gruppo. È difficile arrivarci ma ancor di più restare e sta a me impormi nel mio club per restare in Nazionale".
Sul suo paese, Ghivizzano:
"Il paese è in fermento. Hanno messo il maxischermo, sono tutti ansiosi, c'è una grande maglia appesa al campanile. La mia famiglia sa cosa penso. Mio fratello Diego mi è sempre stato vicino e lo ringrazierò per sempre”.
Sul Var:
"Si nota in campo internazionale che c'è la tendenza a intervenire meno, solo magari in episodi veramente dubbi. È meglio, in Italia forse si sta utilizzando troppo. Dovremmo prendere esempio da questo".
Su Napoli:
"Ci sono da due anni ma la gente mi ha preso subito in simpatia, mi trovo benissimo, io e la mia famiglia. Stiamo molto bene a Napoli: sono calorosi i tifosi".
Sul tatuaggio del gladiatore:
"Come giocatore sono uno che dà tutto, mi rispecchia il fatto di essere grintoso in campo, sempre sul pezzo".
Sull'azzurro:
"Mia figlia si chiama Azzurra. L'azzurro è stato un colore che tra Empoli, Napoli, l'Italia, mi ha contraddistinto".
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