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De Paola: “Messi capopopolo come non l’avevo mai visto, è sulla scia di Maradona”

De Paola napoli
Le parole del noto giornalista

Giovanni Montuori

Paolo De Paola, noto giornalista, è intervenuto a TMW Radio per analizzare il Mondiale in Qatar ed ha parlato di Messi e del paragone con Maradona.

De Paola sul Mondiale e sul paragone Messi-Maradona

De Paola: “Messi capopopolo come non l’avevo mai visto, è sulla scia di Maradona”- immagine 2
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Le parole di De Paola: “Bisogna fare due distinzioni. Dal punto di vista giornalistico è stato un Mondiale interessante, talmente anomalo che anche nelle sue sfaccettature negative e sulle critiche che ha avuto ha regalato spunti. Abbiamo trovato interessanti soprattutto questi quarti perché si sono giocati in periodo di festa tra Sant’Ambrogio e Immacolata. Dal punto di vista calcistico le uscite di Germania e Brasile rappresentano un tema enorme, ma anche l’eliminazione del Portogallo e gli ‘scontri’ tra Olanda e Argentina. Poi ovviamente la novità Marocco, che rappresenta la prima africana della storia in semifinale e abbiamo visto poi quanti tifosi marocchini siano scesi in piazza anche in Europa. Il calcio corale messo in campo da Spalletti è lontano anni luce da ciò che stiamo vedendo in questo Mondiale. La partita più bella è stata Francia-Inghilterra, quella che ha messo in mostra il gioco europeo. Un tema però è sicuramente la differenza tra il gioco che si vede tra le squadre di club e le nazionali”.

È il Mondiale dei risultatisti che trionfano sui giochisti? “Per me a trionfare è la bellezza del calcio in assoluto. Pur trovando una distonia tra club e nazionali, io vedo nel mondiale la differenza tra giochisti e risultatisti. C’è chi sfrutta il collettivo per valorizzare il singolo come fanno Marocco e Francia, mentre invece ci sono squadre che basano tutto sulla qualità del singolo come fanno Argentina e Brasile. Questo è l’essere e non essere del gioco del calcio. Ognuno può avere la sua idea e ognuno può portare avanti le sue tesi con dei risultati effettivi. La strategia del gioco credo che possa ancora superare le grandissime individualità. I Messi e i Neymar di turno possono essere battuti dalla tattica e dall’organizzazione di una squadra”.

Si è chiusa l’era Ronaldo, si chiuderà a breve quella Messi. Che Mondiale è stato per loro? “Messi e Ronaldo hanno fatto molto discutere in queste partite. Ronaldo ha creato un caso nazionale, così come fa nei club da alcuni anni a questa parte perché bisogna convivere con il suo egocentrismo. Non si è risolto alla Juve, non si è risolto a Manchester e non si è risolto neanche in Nazionale. La soluzione è in mano a Ronaldo, che dovrebbe capire determinate situazioni ed evitare lo scontro, coinvolgendo anche i suoi familiari. Dall’altra parte invece c’è Messi, un Messi capopopolo che non avevo mai visto. Il Messi che va a muso duro con Van Gaal non lo abbiamo mai visto, questo Mondiale però potrebbe metterlo nella scia di Maradona e si sta trasformando, così come si è trasformato Ronaldo”.