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(Getty Images)
La Coppa D'Africa è ormai terminata. Nella serata di ieri il Senegal si è imposto sull'Egitto ai rigori dopo una partita alquanto equilibrata. Tra i protagonisti indiscussi c'è sicuramente Kalidou Koulibaly che ha guidato la difesa da vero leader fino alla finale.
Nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport" figura l'analisi riguardante la Coppa D'Africa. Di seguito quanto evidenziato dalla rosea:
Ha vinto la più forte, il Senegal. Nonostante abbiano dovuto aggrapparsi ai rigori per alzare la prima Coppa d’Africa della loro storia, i Leoni della Taranga (che nella locale lingua wolof significa accoglienza, ospitalità, l’equivalente del Pashutnwali, il codice d’onore delle popolazioni Pashtun di Afghanistan e Pakistan) hanno strameritato di portare il trofeo a Dakar.
Su Koulibaly
Ma veniamo al campo. Tra gli oltre venti “italiani” che hanno preso parte alla Can 2021 (come i Giochi di Tokyo o gli Europei di calcio, la Coppa d’Africa rimandata di un anno per la pandemia ha mantenuto la data originale nella denominazione ufficiale), quello che più ha brillato è stato senza dubbio Kalidou Koulibaly. Il centrale del Napoli è stato uno dei grandi protagonisti del successo del Senegal, comandando una difesa che in 7 partite ha subito solamente due gol: uno da Buyla per il momentaneo pareggio della Guinea Equatoriale nei quarti (3-1 il finale) e l’altro da Blati Tourè del Burkina Faso in semifinale, quando il Senegal era già sul 2-0 (anche qui è finita 3-1).
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