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Mondiale, Chiariello è una furia: “È una vergogna, dobbiamo dirlo a chiare lettere!”

Giovanni Ibello

Così Chiariello a Radio Napoli Centrale: il suo editoriale

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato da CalcioNapoli1926.it:

Così Chiariello a Radio Napoli Centrale: il suo editoriale

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"È una vergogna e dobbiamo dirlo a chiare lettere, questo Mondiale si sta macchiando di una vergogna clamorosa. Siamo nel 2022 e assistiamo alla censura a livello mondiale per motivi economici. La FIFA si sta piegando in maniera ignobile agli ordini degli Emiri Arabi. Hanno proibito ai capitani che hanno manifestato intenzione di mettersi la fascia arcobaleno a supporto della comunità LGBTQI+ in un Paese dove è scritto a chiare lettere che l’omosessualità è una malattia. Hanno minacciato ammonizioni a chi non si adegua alle regole. Ieri, il guardalinee è andato a vedere che fascia avesse Neuer che, sotto la maglia, aveva quella arcobaleno, sopra aveva quella da regolamento".

Sul gesto della Germania

"La Germania ha fatto qualcosa di straordinario: si è presentata una Ministra con un bel tailleur rosso, di fianco all’Emiro, si è tolta la giacca e sulle braccia aveva la fascia One Love che era stata impedita a Neuer, ma la TV ha oscurato quell’immagine. Hanno scoperto che Neuer gioca con delle scarpette con i colori dell’arcobaleno e le hanno oscurate, senza farle vedere. La cosa più grave è che la Nazionale tedesca ha fatto un gesto straordinario mettendosi la mano sulla bocca durante la foto ufficiale e la regia ha censurato tutto.

 Siamo di fronte alla censura da Grande Fratello, se non ci fossero stati i fotografi non avremmo visto tutto quanto, noi vediamo ciò che vogliono farci vedere e basta. In un’epoca così, hanno oscurato tutto in nome del denaro: la FIFA si sta facendo strumento del volere degli organizzatori che hanno messo i soldi. Qualcuno obietta: ‘Se accetti di andarci devi seguire le loro regole’. Posso accettare che non mangino il maiale, lo rispetto, ma che debba piegare la battaglia per i diritti civili che non ha né colore politico né localizzazione geografica solo perché la politica araba pretende questo è una sconfitta non per Infantino e la FIFA, ma per la civiltà mondiale dello sport".