nazionali

Carraro: “Serve un nuovo piano per i settori giovanili. Mancini ha un alibi”

Giovanni Montuori

Le parole dell'ex presidente Figc

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Franco Carraro, ex presidente FIGC e Lega Serie A, che ha parlato del calcio italiano e del fallimento della Nazionale di Mancini.

Carraro su Mancini e sul calcio italiano

Le parole di Carraro:

"Otto mesi fa Mancini ha vinto l'Europeo e ha stabilito il record di risultati utili nella Nazionale italiana. Era riuscito a creare un gruppo. A differenza di Lippi e Bearzot che hanno contato su un nucleo di 6-7 giocatori della Juventus, Mancini ha dovuto costruire una squadra, un meccanismo quasi perfetto che ha portato un risultato straordinario a Wembley. Le ragioni per le quali da settembre tutto l'insieme è cambiato non le conosco, però è un dato di fatto. Mancini deve pensare e fare un'introspezione capendo se esistono ancora le motivazioni oppure se non ci sono. Se ha la carica giusta ha dimostrato di avere tutto per essere il futuro ct della Nazionale, altrimenti deve lasciare".

Sui cambiamenti che servono al calcio italiano

"La Lega Dilettanti, la Serie C, la Serie B e la Serie A con la Federazione devono studiare un progetto per il potenziamento dei vivai affinché sfornino giocatori in grado di giocare in Nazionale. C'è un gran lavoro da fare sul piano tecnico, legislativo e organizzativo. Questa è la priorità. Il controllo economico è un aspetto economico, ma quello dei vivai è fondamentale. Tutti dobbiamo scusarci con i tifosi per quanto successo, anche io che sono membro d'onore, perché è uno schiaffo enorme. Non penso che una dimissione generale serva a tanto, occorrono cose concrete e non sceneggiate. Far finta non servirebbe a nulla. Bisogna iniziare a lavorare da subito, poi inizieranno le qualificazioni agli Europei, dobbiamo riprenderci. Se abbiamo una colpa tutti è che ci siamo esaltati con l'Europeo ignorando un problema che è cresciuto giorno dopo giorno. I nostri vivai non sono più di ausilio al calcio italiano, anzi lo danneggiano. La colpa è di tutti, vediamo cosa possiamo fare".