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Roberto Mancini e Lorenzo Insigne (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
Claudio Bellucci, ex bomber azzurro, è intervenuto a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio per dire la sua sulla Nazionale allenata da Roberto Mancini e su altre vicende del calcio italiano. Di seguito l'intervista.
Le parole di Bellucci:
Sull'Italia di Mancini
"L’Italia di Mancini sta facendo sognare una nazione intera. Ho avuto la fortuna di giocare con qualche calciatore presente in rosa quando militavo nella primavera della Sampdoria d’oro che vinse lo scudetto. Di quella squadra facevano parte giocatori di talento con dei valori umani molto importanti. Si diceva che l’Italia aveva vinto il girone in maniera facile perché non c’erano squadre forti, ora possiamo dire tranquillamente di aver eliminato proprio delle nazionali favorite per la vittoria finale come il Belgio e la Spagna. Credo proprio che l’Inghilterra abbia paura di noi. Bisogna dare i meriti a Mancini per il gruppo che ha creato, e dopo l’insuccesso dell’ultimo Mondiale, al quale non siamo riusciti nemmeno a qualificarci, era tanto tempo che la nostra nazione sperava di ritrovare una squadra forte come quella del 2006. Roberto bravo anche a creare uno staff di lavoro importante con Oriali, Vialli e De Rossi".
Su Inghilterra-Italia
"Chi sarà determinante? Jorginho sta facendo la differenza da inizio Europeo, ma secondo me l’uomo determinante sarà Barella. Il centrocampo azzurro è fortissimo e sarà l’arma in più".
Su Insigne
"Il C.T. credo gli stia dando la fiducia che non ha avuto lui quando era in Nazionale, quando nel suo momento di massimo splendore, non riusciva a trovare spazio in azzurro con Azeglio Vicini. Ha ereditato il senso di appartenenza da Boskov."
Sul valzer di panchine in Serie A
"Secondo me la Juventus è la squadra che si è rafforzata di più con il ritorno di Allegri. Tra quest’ultimo e Pirlo c’è davvero troppa differenza. Spalletti è un grande allenatore ed in questo momento a Napoli serviva un tecnico così, con tanta esperienza. Anche la Roma si è migliorata con l’arrivo di Mourinho. S. Inzaghi? È il proseguimento del lavoro di Conte. Hanno un’idea di gioco simile. Per Inzaghi partire da una squadra che ha vinto già lo Scudetto è davvero difficile, mentre Napoli, Juve e Roma vengono da un campionato deludente, quindi basta fare un po’ in più per migliorarsi".
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