Ieri contro l'Austria finale d'anno malinconico e triste per l'Italia di Roberto Mancini, che delude in tutti i suoi elementi chiave e che non azzanna mai la partita. L'Austria ne segna due, l'Italia reagisce poco e male
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Tempi grami per l’Italia, che ne prende due dall’Austria: male il 3-4-3
Nessuna giustificazione: l'avvio dei Mondiali non può essere alibi per la prestazione offerta ieri dall'Italia, travolta dall'Austria. Risposte pessime dal 3-4-3
E' un arrivederci al prossimo anno davvero triste, quello di un'Italia malconcia che saluta i campi di calcio fino al 2023 con una sonora e brutta sconfitta contro un'Austria non certo granitica, eppure concreta e capace di mettere sotto gli azzurri per gran parte della gara. Timida e disorganizzata la reazione dei ragazzi di Roberto Mancini, che sicuramente avevano negli occhi le immagini dell'inaugurazione di Qatar2022, vista rigorosamente dalla tv, e nel cuore la malinconia per un'assenza che pesa su gambe e umore di tutti. Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Un vuoto immenso ci accompagnerà per mesi, non solo sino al 18 dicembre, guardando il Mondiale in tv. Nel giorno in cui si accendevano le luci di Doha, l’Italia ha chiuso l’anno nel modo più triste e malinconico, forse senza l’orgoglio e l’anima a cui si era aggrappata in Nations. Due schiaffoni al Prater di Vienna, poteva finire peggio e non inganni la reazione, confusa e tardiva. Gli austriaci, che non sono più il Wunderteam degli anni Trenta, si erano ritirati indietro (...) Brutto scivolone. Azzurri ingiustificabili: anche trattandosi di un’amichevole, per il valore simbolico della coincidenza con il Mondiale in partenza, avrebbero dovuto rispondere in un altro modo. Tanti, troppi errori individuali. Mancini ha ricevuto risposte negative dal 3-4-3 che aveva proposto a Tirana, concedendo tanto anche agli albanesi (...) Quando impostavano gli azzurri, i trequartisti stringevano all’interno del campo per chiudere Verratti in un imbuto. Così l’Austria ha avuto gioco facile. Recuperavano palla e verticalizzavano, entrando da tutte le parti: 7 conclusioni nella prima mezz’ora e almeno tre occasioni limpide. Seiwald ha sparato alto, Adamu lo ha imitato e poi ha centrato il palo (errore di Acerbi). Una mattanza. Ci hanno fatto dannare sino al 2-0 a cui ha contribuito Gigio, sorpreso dalla punizione potentissima di Alaba. Saranno stati trenta metri, la palla si è abbassata all’improvviso sotto la traversa (...) L’Austria, con un filo di gas, è arrivata in fondo e manca poco ci faceva il terzo in contropiede. Meglio tornare a casa e arrivederci a marzo con l’Inghilterra. Tempi grami".
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