"La partita può essere più importante di una vita spezzata, della perdita della casa da parte di tante famiglie, di un mondo che ha la necessità di recuperare in fretta la serenità annegata in un fiume o in un torrente esondato? Lo scrivo non perché Bologna è la mia città: anticipai mesi fa il problema dei calendari impossibili e adesso insisto perché ne ho le palle piene dell’indifferenza di chi governa il calcio. L’andata di Bologna-Milan si può recuperare solo a fine febbraio, a girone di ritorno iniziato? E allora? C’è il timore di rendere irregolare il campionato? Perché, è forse regolare giocare a porte chiuse una partita inizialmente programmata col pubblico? Ho apprezzato il comportamento del Bologna quando ha rifiutato lo spostamento in altra sede: il club rappresenta la città, la sua gente ed è giusto che si assuma la responsabilità di tutelarne la dignità. PS. Il Bologna e i suoi tifosi avrebbero affrontato volentieri il Milan senza Theo, né Reijnders, squalificati"
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