Problema annoso: dal 2004, quando è arrivato De Laurentiis, si parla di stadio di proprietà o in gestione al Napoli. Adesso incombe Euro 2032, siamo indietro: non c’è una proprietà diversa da quella del Comune di Napoli. Cosa ci dobbiamo aspettare? Rischiamo di rimanere fuori da Euro 2032?“Purtroppo questo è un rischio che si corre. Nel momento in cui la responsabilità cade in capo alle amministrazioni, noi abbiamo un problema solido. Qualche volta abbiamo avuto esempi buoni, come le universiadi. Tante altre volte no: le strutture a Napoli rimangono comunque fatiscenti. Anche in altri sport, le squadre locali sono costrette ad andare in provincia a giocare. Quindi il problema delle strutture sportive a Napoli ce l’abbiamo. Ovvio che uno stadio per i Mondiali, non possa essere di proprietà del Comune. Serve accordo col club principale che è il Napoli per tentare di realizzare lo stadio. Non mi sento positivo perché la storia degli ultimi 20 anni, per me, ha dimostrato una volontà solamente lessicale da parte di De Laurentiis, di realizzare uno stadio. Nei fatti non ci sono state azioni concrete a riguardo. Però, come si usa dire: “Mai dire mai“. Se si annuncia oggi, poi domani, poi si disattendono gli annunci…prima o poi può essere che qualcosa cambi. Se il Napoli non dovesse essere partecipe, mi auguro che le istituzioni facciano qualcosa per dare una casa sportiva che questa città non ha e che merita assolutamente.”
Il Napoli giovedì sarà impegnato in Coppa Italia contro il Palermo ed è prevista una rivoluzione totale per la formazione: cosa dobbiamo aspettarci? E’ giusto fare turnover? “Credo sia giusto: abbiamo una sola competizione e poi la Coppa Italia. La rosa si è un pò allungata. Abbiamo necessità di far giocare anche gli altri. Il match col Palermo devi provare a vincere assolutamente anche con le seconde linee. Se si possono definire seconde linee, perché sappiamo benissimo che è un Napoli non ha titolari ben definiti. I nuovi arrivati per il momento stanno in panchina, perché l’inserimento è graduale. Credo sia un’opportunità per vedere chi ha giocato meno. Non credo al termine “Turnover” perché non è più il Napoli di Mazzarri che, ad esempio, quando giocava contro il Chievo schierava Fideleff e perdeva. Questo Napoli se non schiera Politano, mette Neres. A centrocampo può mettere Gilmour e McTominay, in doppio, al posto di Anguissa e Lobotka. Ci sono nomi importanti che siedono in panchina: lo stesso Raspadori.”
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