Lei, come Kim, è stato azzurro per una stagione e, dopo aver vinto, è andato via. Cosa si prova?
“Sono arrivato con grande entusiasmo ed ho fatto un errore che ripeterei. Quando arrivò la richiesta al Pisa sarei venuto anche a piedi. Avrei pagato per giocare nel Napoli e con Maradona. Accettai il prestito per un anno con diritto di riscatto. Poi, successe che il direttore Allodi ebbe dei problemi fisici e da gennaio non poté più operare. Mi lasciarono tornare al Pisa. Ho provato delle sensazioni brutte. Ci tenevo tantissimo e, dopo aver aspettato sei anni di tornare al Napoli ed aver convinto il club ad ingaggiarmi, mi sarebbe piaciuto restare a lungo. Diciamo, però, che sono state gioie e dolori. Abbiamo vinto e sono riuscito a fare tante esperienze positive”.
Tra Mazzocchi, Rui ed Olivera chi vede più pronto per ricoprire quello che era il suo ruolo, di terzino che possa garantire anche spinta?
“In questo momento Mario Rui. È mancino, di ruolo, ed è sicuramente il titolare. Anche Olivera può interpretarlo ottimamente, anche se ha risentito di un infortunio. Mazzocchi può sopperire a qualche assenza ma sarebbe adattato alla fascia sinistra”.
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