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interviste

Il magistrato Visone: “Penalmente i fatti della Juve sono più gravi di Calciopoli”

Domenico D'Ausilio

Le parole del magistrato a Radio Marte

Giuseppe Visone, magistrato in servizio presso la DDA di Napoli, è intervenuto a Radio Marte soffermandosi sul caso Juve e il paragone con Calciopoli.

Visone sul caso Juve e il paragone con Calciopoli

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"Il caso-Juve?  Dal punto di vista strettamente penale i fatti sono più gravi di Calciopoli, perché le contestazioni sono di aggiotaggio finanziario per una società quotata in borsa, e tutto ciò è molto grave. Tra l'altro potrebbe delinearsi anche una responsabilità amministrativa per la condotta e per le scelte strategiche della società. In tutti questi casi il trattamento sanzionatorio previsto è più elevato rispetto alla frode sportiva, che segnò Calciopoli. La Procura di Torino ha agito su segnalazione della Consob, in virtù di una notizia di reato ha avviato le indagini, adottando tutti gli strumenti investigativi che la tipologia di reati consentiva, intercettazioni telefoniche e telematiche comprese. Dunque la Procura sta agendo nel pieno rispetto delle regole. Possibile la revoca degli scudetti della Juventus? Non credo, penso non sia possibile, anche perché la giustizia sportiva si è già espressa sulle plusvalenze.

Sul sistema calcio

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"Il sistema calcio volterà pagina? È proprio questo il vero focus. Abbiamo già avuto una tempesta con Calciopoli ma poco o nulla è cambiato nella struttura federale che invece di mutare si dota di anticorpi, attendendo gli esiti della procura ordinaria. E invece, secondo me, le indagini potevano già nascere a livello sportivo, visto che era abbastanza noto che vi fossero situazioni strane, anomalie tra plusvalenze e iper valutazioni dei giocatori. La vicenda D'Onofrio, surreale, ha inoltre confermato che se è vero che la Figc non ha accesso agli strumenti che sono in dotazione alle forze dell'ordine, è pur vero che è strano che non avesse alcuna informazione su una persona che era agli arresti domiciliari. In verità stride fortemente l'estremo professionismo di certi elementi del calcio e la superficialità di altre parti dello stesso sistema. È un ossimoro poco sopportabile e in questo modo viene sempre meno la credibilità del nostro calcio e quindi anche la vendibilità all'estero. Gravina? Se il calcio fosse trattato da un paese serio, il presidente di una federazione che ha partecipato ad una riunione carbonara dovrebbe avere il buon gusto di astenersi, quantomeno, da alcune dichiarazioni sul caso Juve e invece noto che ne ha prodotte diverse".