Sulla terza stagione di Vita da Carlo: "Nella terza stagione di Vita da Carlo faccio il direttore artistico di Sanremo. L’idea non è mia, ma dei miei sceneggiatori: mentre giravo la seconda stagione, loro avevano già preparato un soggetto. Per rendere al massimo come attore, per far ridere e rendere tutto più dinamico, devo essere in difficoltà: deve esserci un tema, un motivo che mi mette in estrema difficoltà. Nella vita se c’è una cosa che non farei mai, è il direttore artistico di Sanremo, perché mi sentirei un po’ fuori posto. Nella serie quindi ci sono sviluppi molto divertenti legati a questa cosa e al rapporto con i cantanti big".
Sugli attori presenti nella serie: "Come co-conduttrice scelgo Ema Stokholma. Lei è una ragazza piena di verve, dinamica, allegra, molto intelligente ed un po’ folle: scelgo lei perché penso che possa essere una co-conduttrice perfetta nel mio Sanremo un po’ strano rispetto agli altri. Lei, che tra l’altro è stata molto molto brava alla sua prima prova da attrice, me ne combina di tutti i colori, perché l’abbiamo fatta svampita, distratta e un po’ cleptomane. Però alla fine questo Sanremo, anche se c’è una scivolata finale drammatica, andrà bene, perché riesco a portare un’aria ed un’atmosfera nuova. Ci sono anche Nino D’Angelo, Gianni Morandi, Zucchero, Gianna Nannini e tanti altri. Nella serie c’è anche Giovanni Esposito, è stato un compagno di lavoro fantastico ed ha dei tempi perfetti. È spiritoso, pieno di verve ed è stato per me davvero una bella scoperta.
Su Napoli-Roma: "Napoli-Roma? Io a De Laurentiis non chiedo niente, perché non voglio entrare minimamente nelle questioni legate al Napoli. Lui, però, deve aver capito una cosa, non so se lo fa per scaramanzia o meno. Ho l’impressione che mi faccia una telefonata prima della partita cercando una energia positiva. Non è un caso che tutte le volte che è successo, il Napoli vince. Lui dovrebbe ricordarsi questo. A me tocca tifare Napoli, perché non voglio vederlo serioso se la squadra perde. Speriamo sempre che gli vada bene tutto, perché così abbiamo rapporti migliori".
Su Napoli: "Napoli oltre ad essere una bellissima città, è piena di miei amici ed ogni volta che vengo li incontro e mi fa sempre tanto piacere. C’è un’atmosfera sempre di grande cordialità ed è questo che mi piace di Napoli: ci sto sempre molto bene. Con Massimo Troisi ci siamo conosciuti a Torino ed è nata nel tempo un’amicizia fondata sulla stima. E credo che sia andata avanti perché nessuno dei due ha mai chiesto all’altro di fare delle cose insieme, non eravamo interessati. Già questo ci faceva sentire sinceri nello stare bene insieme, non c’era un interesse nel voler fare qualcosa. Lo ricorderò sempre come un grandissimo attore: lo ammiravo e lo stimavo tanto. La sua migliore interpretazione per me è stata proprio l’ultima, quella de Il postino. Forse anche la malattia lo portava ad essere così vero, lento, fragile, misurato".
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