Come giudica l’inizio di campionato del Napoli?
“Oggi tante squadre sono un cantiere, ed il Napoli è stato bravo a vincere, magari anche quando non l’avrebbe meritato, come ad esempio col Parma. Poi, col Cagliari, c’è stata un’altra prestazione. Merito di Conte, che tiene tutti concentrati. Napoli sicuramente rimane una candidata per vincere”.
Sabato, banco di prova importante sia per Thiago Motta sia per Conte…
“Attualmente, vedo un passo avanti il Napoli. I concetti di Conte sono un po’ più semplici, mentre il gioco di Motta sembra più complicato. La Juventus ha giocato con tre squadre di livello non altissimo, compresa la Roma che è in difficoltà. Mentre loro hanno la Champions, e può essere stancante, il Napoli – tocchiamo ferro – lo vedo un passo avanti”.
Se vincessero, la fatica passerebbe…
“Sicuramente, ma, ripeto, attualmente Antonio Conte è riuscito ad innestare più velocemente i suoi concetti di calcio più velocemente rispetto a quelli di Thiago Motta”.
Per Lukaku non valgono i discorsi sull’età? Appena arrivato, è già decisivo…
“Con Conte, sta dimostrando di rendere sempre meglio rispetto ad altri allenatori: è un dato di fatto. Conte tira fuori il meglio da Lukaku, e quest’ultimo, qui in Italia, il suo strapotere fisico sta facendo la differenza oggi così come l’ha fatta all’Inter. Inoltre la fiducia di Conte gli è fondamentale. Innanzitutto va’ considerato l’obiettivo di squadra, e, di conseguenza, è un vantaggio per tutti i singoli”.
Qual è la sua opinione su Vlahovic?
“Sta pagando il salto di livello con la Juve, dopo aver giocato benissimo a Firenze. Ogni errore è sottolineato, il pallone pesa di più, e vedo che lui si innervosisce e perde la fiducia. Non è continuo. Tra una partita e l’altra, non ha continuità”.
Nella sua esperienza al Napoli, c’era il Pampa Sosa, un mostro sacro, ma si faceva sempre trovare pronto: un po’ come il Cholito Simeone…
“Devi sempre tenere alta la tensione e la concentrazione. Da fuori, capire cosa si può fare per scardinare la difesa, qual è la difficoltà dell’avversario. Non è facile. Simeone, però, è molto bravo: non si tira mai indietro ed entra sempre con la testa giusta”.
Qual è il vero ruolo di Raspadori?
“Non è facile. Da prima punta, ha fatto buone partite, ma il Napoli trova puntualmente spazi chiusi e lui non può giocare spalle alla porta, non ha la fisicità adatta. Personalmente lo trovo adatto di fianco alla prima punta, magari girandoci attorno, beneficiando della velocità e della rapidità di esecuzione al tiro”.
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