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Varriale: “Nulla sta funzionando nel Napoli, è come sparare contro la Croce Rossa”

Napoli Garcia
A 1 Station Radio è intervenuto il noto giornalista Rai, commentando il momento del Napoli
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A 1 Station Radio è intervenuto Enrico Varriale, giornalista Rai. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Come commenta lo scontro tra Osimhen e l’agente di Kvaratskhelia?

“Purtroppo, al di là delle colpe di tutti i protagonisti, dato che tutti sbagliano, questa è l’ennesima riprova che nulla sta funzionando nel Napoli. Mi spiace, sembra sparare contro la Croce Rossa, ma è l’ennesimo episodio che dimostra il vuoto di potere creato dall’addio di Spalletti e Giuntoli. Quando i procuratori parlano a ruota libera riguardo i rinnovi di contratto o, ancor peggio, di altri tesserati, sta a significare che c’è qualcosa che non quadra, una mancanza di polso fermo. Potremmo dire che, quando il gatto non c’è, i topi ballano. Nel calcio ci sono dei ruoli dirigenziali con compiti precisi e, quando non ci sono, le cose non funzionano in un club. Prendiamo ad esempio gli episodi di Politano e Mazzocchi, rispettivamente a Roma e Torino. Sarebbe stato fondamentale un intervento del club per far comprendere che certi comportamenti non sono condivisibili”.

Il ritiro può essere una soluzione?

“È un tentativo di porre argine e che, forse, fa parte di un altro calcio. Un tentativo di porre un argine alla fuga di buoi che, però, non vorrei fossero già scappati. Dinamiche come quella del procuratore di Kvara possono indurre a credere che la situazione sia già sfuggita di mano. Quando parlo di mancanza di polso non intendo, dunque, che non si prendano provvedimenti, ma che essi vengano assunti senza il giusto tempismo. C’è una situazione di confusione che emerge in maniera chiara e che nessuno avrebbe potuto immaginare a giugno. Sotto questo punto di vista, il presidente ha bisogno di un vero esame di coscienza. In parte, e con dichiarazioni pubbliche, ha già cominciato, ma bisogna passare alla concretezza”.


Crede ci sia una favorita nelle sfide di Supercoppa o è del parere possano esserci delle sorprese?

“Ieri ho visto una Fiorentina che, in questo momento, esprime maturità. Il Bologna era più forte ed ha giocato meglio ma Italiano, da sempre considerato un integralista e poco attento alla fase difensiva, è stato molto saggio. Se i Viola riusciranno a recuperare i due esterni, sarà un ostacolo non semplice per il Napoli. Per valori tecnici, però, credo che i favoriti siano i nerazzurri. La Juventus mostra carattere e riesce sempre a vincere anche all’ultimo minuto, ma credo che l’Inter sia nettamente la squadra più forte”.

Crede che gli errori di comunicazione del Napoli possano essersi verificati già ad inizio stagione, influendo anche sulle prestazioni degli azzurri?

“All’inizio della stagione non vedevo tanta negatività. Il Napoli aveva vinto lo Scudetto e gli addi di Spalletti e Giuntoli erano stati ridimensionati a qualcosa di fisiologico. Nei mesi, però, ci sono stati episodi che hanno cominciato ad emergere, come i contrasti tra il tecnico ed alcuni calciatori importanti. Naturalmente, che il Napoli abbia nei confronti dell’informazione un rapporto non esente da critiche è un qualcosa che si diceva anche in passato. È anche un problema strutturale, i centri editoriali non sono a Napoli, ma a Roma e Milano. Inoltre, il bacino di tifosi di cui godono squadre come Juventus, Milan e Inter è sicuramente differente. Il club azzurro non ha mai goduto di un rapporto privilegiato con l’informazione. Ciò detto, se un club ha un direttore sportivo come Giuntoli o Marotta, può avere dei vantaggi dal punto di vista della comunicazione. Il Napoli può avere problemi in tale settore ma, mai come in questa stagione, le difficoltà sono fattuali e concrete”.

Non sarebbe stato meglio evitare l’ennesima querelle di mercato come quella relativa a Samardzic, concretizzando in tempi brevi o cambiando obiettivo?

“Il mercato di gennaio è sempre stato difficile. Le squadre che attingono al mercato di riparazione hanno necessità di porre dei correttivi e di questo sono a conoscenza anche i club che vendono, proponendo prezzi lievitati. Detto ciò, Samardzic è un vecchio obiettivo degli azzurri, ma il Napoli ha necessità di chiudere quanto prima, soprattutto dopo la cessione di Elmas avvenuta anzitempo. Le difficoltà dei partenopei collimano con quelle fisiologiche del mercato di riparazione. L’idea è quella di puntare pochi obiettivi e cercare di concretizzarli, ma oggi diventa ancora più complicato. Tuttavia, sono del parere che gli azzurri debbano intervenire sul mercato. Una mancata qualificazione in Champions comporterebbe un ridimensionamento di fatto. L’arrivo di Samardzic, anche se le esigenze della squadra si estendono ad altri reparti, può giovare ai partenopei”.

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