Un consiglio che darebbe a Spalletti per il suo futuro? Se andrà via avrà fatto una scelta precisa. Quella di abbandonare da vincente. Rimarrà nella storia del club, e non dovrà fare altro che concedersi a valutazioni del tutto personali e, sulle quali, credo influiscano tanti fattori. Su tutte la competitività della squadra dopo lo straordinario successo di questa stagione. È davvero così difficile lavorare a Napoli, con il presidente De Laurentiis e con una piazza esigente? E’ il calcio in generale. Non è un discorso legato a Napoli. Dopo anni dalla mia esperienza in azzurro, ancora oggi, vivo dell’affetto dei napoletani. Se Spalletti farà la scelta di andare via sarà da imputare a tante valutazioni che una persona può fare, soprattutto gli stimoli che il tecnico ritiene di dover garantire. Un nome per reparto degli azzurri su cui porrebbe un veto sulla cessione? Sono i n molti ad aver fatto la differenza quest’anno. Sicuramente, ripartirei da Di Lorenzo, capitano straordinario di questo Napoli; Osimhen, anche se non è facile trattenerlo viste le tante richieste e poi Lobotka. Lo slovacco è stato un perno del centrocampo azzurro, soprattutto sotto la gestione Spalletti”.
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