Conte potrebbe cambiare modulo nella gara di sabato? Antonio è una persona intelligente ed estremamente pragmatica: si sa adattare ai calciatori che ha a disposizione. Quando venne a Torino voleva fare il 4-2-4: un modulo che permetteva di essere iper offensivi, mantenendo anche equilibrio in fase difensiva. Era convinto fosse il modo e il modulo migliore per difendere.
Poi si è ritrovato con Barzagli, Bonucci e Chiellini, tre centrali strepitosi, e non volendo rinunciare a nessuno dei 3 per giocare a 4. Ha preferito cambiare modulo, passando a 3. Il 3-5-2 che ne è derivato è stato il marchio di fabbrica dei tre Scudetti consecutivi, vinti dalla sua Juve. Non solo: nel calcio europeo, con la Nazionale italiana, ha lanciato la BBC. Insomma, io credo che Conte possa cambiare nel corso della stagione. Ma devono esserci delle motivazioni importanti per cambiare: non è una partita andata male o una partita storta che porta a cambiare. E’ l’idea di avere dei calciatori che possano esprimersi in maniera migliore con un sistema di gioco diverso.
Con l’arrivo di Thiago Motta la Juve vince contro il Como e il Verona per 3-0, poi due partite di fila finiscono 0-0: l’attacco sembra essere diventato sterile. E’ una questione legata all’avversario oppure c’è qualcosa ancora da migliorare nell’attacco della Juve? Non saprei. Da qua a Sabato lo valuteremo: PSV e Napoli sono due partite importantissime. Vedremo se la Juve ritrova il gol.
Io credo che il tipo di rivoluzione tattica che sta facendo Motta richieda molto tempo: le prime due partite avevano disegnato uno scenario dove sembrava tutto facile. Che la rivoluzione fosse già avvenuta. Che in quelle poche settimane estive, Motta aveva dato la sua impronta alla squadra. In realtà non è così: le due partite erano andate bene, perché tutto era filato liscio anche come andamento della gara. Roma ed Empoli si sono dimostrati avversari un pochino più coriacei, più duri, e quindi sono emerse delle difficoltà.
La Juve non è ancora al top dal punto di vista della condizione atletica. C’è un insieme di cose: un cambio di allenatore e un cambio di filosofia così radicale come è stato quello di Allegri a Motta; il cambio di tanti giocatori, perché la Juve ne ha cambiati davvero tanti, ne ha cambiati 9, richiede del tempo. Avremo un quadro più chiaro della Juve di Motta, credo nella prossima pausa delle Nazionali: ad Ottobre, dopo il 6, quando si sarà giocato questo gruppo di partite tra Champions e campionato, avremo un’idea più precisa e avremo anche un giudizio un pochino più attendibile. Perché ci saranno una serie di partite e un periodo di lavoro di Motta comunque importante.
In queste prime giornate non c’è una vera e propria big: anche l’Inter rallenta e fa dei passi falsi. Sarà un campionato più equilibrato che si combatterà fino alle ultime giornate? Speriamo. Spero tanto di non avere una padrona del campionato come avvenuto con il Napoli due anni fa e con l’Inter quest’anno. Anche perché sarebbe molto più divertente da raccontare. Io sono convinto che l’Inter sia molto superiore alle altre: me lo fa dire la rosa, me lo fa dire l’esperienza con cui gioca le partite. Però ho anche visto che l’Inter, in questa prima fase di campionato prende più gol di quanti non ne prendesse prima. Li prende con maggiore facilità. Chissà se non si sono aperte delle piccole crepe nella fortezza di Inzaghi.
Questo renderebbe il campionato maggiormente equilibrato perché a quel punto ci sarebbero Inter, Juve, sicuramente il Napoli e chissà forse anche il Milan. Al momento vedrei le prime tre che ho citato che potrebbero giocarsela fino in fondo. La mia è una speranza, non me ne vogliano i tifosi nerazzurri. Una speranza per evitare di vedere che ad un certo punto l’Inter possa andare in fuga e si giocherebbe al massimo per il secondo posto.”
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