"UEFA prima di tutto interagisce con i propri membri ovvero le 55 federazioni nazionali. Oggi tutte hanno una propria strategia ESG approvata e un loro manager della sostenibilità. FIGC è stata brava a seguire il nostro percorso ed essere fra le prime in Europa.Lavoriamo poi anche con i nostri football stakeholder ovvero leghe, club, organizzazioni dei giocatori e dei tifosi. Quella della sostenibilità deve essere necessariamente una azione collettiva e coordinata".
Perché la Serie A e non altri campionati?
"Il ruolo delle leghe è determinate per raggiungere più facilmente i club, soprattutto quelli di vertice. Abbiamo fatto una call a tutte le leghe e la Serie A si è proposta come pilota. Abbiamo apprezzato la disponibilità e abbiamo lavorato insieme. Hanno una strategia, hanno applicato la nostra matrice ESG nella finale di Coppa Italia e ora devono fare il salto di qualità mettendo a terra azioni coordinate e concrete".
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