C'è mancanza di dialogo tra Uefa e Fifa nella pianificazione dei grandi eventi?
"Sinceramente non vedo la mancata pianificazione dei grandi eventi. C'è un calendario internazionale della Fifa che fissa le date delle competizioni per squadre nazionali. Un calendario rimasto immutato. Anzi, dal 2026 le finestre di ogni anno scenderanno da 5 a 4, le finestre di settembre e ottobre saranno in una finestra più grande, con il vantaggio non secondario di limitare il numero dei viaggi soprattutto intercontinentali, con un impatto indiscutibile sul giocatore e sul club. Non mi sembra di intravedere una mancanza di armonizzazione. Poi quello dei calendari è un grande tema e va affrontato tutti insieme".
La nuova Champions è la sconfitta definitiva della Superlega?
"Noi abbiamo un'idea chiara: le competizioni sportive secondo il modello europeo sono aperte. Partecipa chi merita, non partecipa chi ha un nome. Questa evoluzione di formato non ha fatto altro che confermare questo: è cambiato il format, non quello di qualificarsi. A suo tempo, i tifosi e tutto il mondo di chi ama il calcio hanno detto chiaramente cosa pensavano del progetto della Superlega e perché non era adatto per il calcio europeo".
© RIPRODUZIONE RISERVATA