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interviste
Igor Tudor, tecnico che recentemente ha rassegnato le proprie dimissioni interrompendo prematuramente il suo rapporto con la Lazio, si è concesso alla Gazzetta dello Sport per un'interessante intervista in vista della gara di questa sera tra Croazia e Italia, due nazionali che rappresentano tanto nella carriera dell'ex calciatore tra le altre della Juventus. Non sarà una partita banale visto che si affronteranno rispettivamente la nazione che gli ha dato i natali e quella che gli ha regalato la pagina più importante della carriera, quella rappresentata appunto dal bianconero della Vecchia Signora.
«Il Tudor tifoso spera vinca la Croazia, da allenatore invece dico che l’Italia ha due risultati su tre e questo è un vantaggio non da poco. Fine ciclo? Sappiamo che non potrà durare per sempre a questi livelli. La gente capisce che il gruppo ha sempre dato tutto per il suo Paese ed è pronta a sostenerlo. L'esperienza conterà fino a un certo punto per la Croazia perché nell’Italia non ci sono bambini, ma giocatori che hanno disputato finali di Champions e vinto l’Europeo. Come spesso succede, a deciderla saranno gli episodi. È uno dei migliori allenatori al mondo e a livello tattico è bravissimo a preparare le partite. Sento spesso dire che per esprimere un certo tipo di calcio servano anni: sono tutte palle! Spalletti è alla guida della Nazionale da pochi mesi e ha dato un determinato gioco oltre che una mentalità vincente. Prima aveva fatto un miracolo con lo scudetto conquistato a Napoli».
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