Sarà un 3-5-2 o un 3-4-2-1 il modulo di Antonio in azzurro? “Non saprei. Il mister è stato fermo nell’ultimo anno e mezzo e non so quale modulo impiegherà. Sarò sicuro che sceglierà un sistema di gioco congeniale alla squadra. Kvara? Nelle due sottoponte dietro un centravanti, Kvaratskhelia potrebbe esprimersi ottimamente. Credo possa essere una posizione congeniale a lui”.
Di Lorenzo può ricucire lo strappo con la società? “Da quello che ho sentito, si percepisce una rottura tra il calciatore e la società. L’unico paciere può essere il tecnico, affermando la volontà di trattenere Di Lorenzo e convincendo il giocatore della sua centralità nel progetto. Società ed entourage del capitano potrebbero ammorbidire le rispettive posizioni. Tuttavia, anche a me è capitato di partire poco motivato in alcune stagioni e, essendo quello del calciatore un ruolo dipendente dalle motivazioni, questo ha inciso sulle prestazioni”.
Nel modulo di Conte ci sarebbe posto per Lobotka? “Nel 3-5-2 ci sarebbe sicuramente posto. Con Spalletti abbiamo ammirato un giocatore incredibile. Si parla tanto dei calciatori, anche se lo si fa poco in relazione allo slovacco. Quello che ha fatto la passata stagione, con Luciano, è stato importantissimo. In un centrocampo a tre, con Antonio Conte, Lobotka può starci benissimo”.
Crede davvero alla possibilità che Chiesa lasci la Juve? “Può succedere. È un giocatore forte, ha mercato. Può essere ceduto soprattutto se Motta ha idee diverse. D’altronde, Federico è un giocatore che, quando è in forma, è devastante, anche se catalizzatore del gioco della squadra. Bisogna anche considerare che Chiesa è un calciatore che esige una particolare gestione e, dunque, Motta potrebbe decidere di farne a meno anche per questo motivo. Un esterno che interessa a Roma e Napoli”.
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