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Trombetti: “Sono un risultatista! Più che il gioco, dovrebbe preoccuparci un aspetto”

Alex Iozzi
L'analisi del professore riguardo il trionfo azzurro in quel di Empoli

Guido Trombetti, fu professore universitario (nonché grande tifoso partenopeo), ha commentato, mediante un proprio editoriale recitato in diretta sulle frequenze di Radio Napoli Centrale, durante la trasmissione "Un Calcio alla Radio", la prestazione offerta (in data domenica 20 ottobre 2024) dal Napoli di Antonio Conte contro l'Empoli, gara valevole per I'8ª giornata di Serie A e vinta dalla compagine partenopea con il risultato di 0-1: "Il Napoli va ad Empoli, gioca un brutto primo tempo, viene messo sotto dall’Empoli sul piano del gioco, ma vince la partita. Quelli che s’intendono di calcio, dicono che il Napoli ha vinto una partita ‘sporca’, ma cosa si intende? Una partita che ti dà l’impressione di essere sempre in bilico, ma che risolvi per un episodio; ed il Napoli l’ha risolto con il rigore. Nel primo tempo, la supremazia dell’Empoli è stata netta, ma si è concretizzata in tre tiri in porta, nessuno dei quali irresistibile ed un buon portiere come Caprile non ha avuto grandissime difficoltà. Faccio un altro tipo di discorso: sento gli esperti parlare di bellezza e la cosa mi fa un po’ sorridere, perché il tema della bellezza investe quasi l’intera storia del pensiero umano. La bellezza non si può definire, non si può dire cos’è, ma nel linguaggio comune fa riferimento ad una percezione individuale. Questo Napoli a molti non piace, invece a me piace e piace molto per la sua concretezza, per la sua capacità di sfruttare l’occasione che si presenta per portare a casa il risultato.

Tolta l’inspiegabile partita di Verona, il Napoli ha vinto 6 partite su 7 e pareggiato con la Juventus. Può mai essere il caso a determinare questa successione di vittorie? Tutti sappiamo che nel calcio, a volte, la fortuna può incidere molto, ma vincendo 6 incontri su 7, vieni definito forte, non c’è niente da fare. Non può essere il caso oppure la fortuna a determinare una simile striscia positiva: sarebbe una mostruosità statistica. Sono un risultatista? Sì e me ne vanto, perché lo sport, in particolare quello agonistico, professionistico, ha un solo obiettivo: la vittoria. Il Napoli sta facendo fino in fondo il suo dovere perché vince le partite. Piuttosto, se vogliamo esprimere qualche preoccupazione, dobbiamo farlo sull’attacco del Napoli che è risultato essere impotente: senza gol non si vince. Lukaku è ancora deludente, tanto da farci temere che possa essere stata l’unica scelta non felicissima di Conte, ma anche su questo aspettiamo. Kvaratskhelia è fuori condizione, non fisica, ma globale. Non credo c’entri il rinnovo del contratto: quando un giocatore è in campo pensa a giocare, se lo dimentica il contratto. Onestamente, ho trovato triste quello che ha detto De Laurentiis, perché Kvara è un calciatore che ha conquistato ognuno di noi e, al di là della perdita da un punto di vista tecnico, lo sarebbe anche da un punto di vista umano, perché non potrebbe che velarci con un velo di tristezza. Mi auguro avvenga un miracolo: il Napoli non è in condizione di pagare un ingaggio da 8 milioni all’anno".