Sei stato difensore: che ne pensi delle difficoltà di ambientamento che Rafa Marin ha avuto? Stasera dovremmo vederlo in campo. Che tipo di giocatore è lo spagnolo? “Calciatore di grande prospettiva. E’ chiaro, come per molti stranieri, che l’inserimento non è semplice. Soprattutto nel calcio italiano. E’ più difficile adattarsi al calcio italiano: lo abbiamo vissuto anche con Koulibaly o nei primi periodi di Albiol. Ma credo che sia un difensore di prospettiva e di grande qualità. Ha necessità, come tutti, di adattamento e di inserimento. Soprattutto a livello tattico, noi a livello difensivo chiediamo sempre qualcosa in più: sia a livello di tattica individuale che collettiva. Quindi avrà bisogno di giocare per un periodo di tempo più lungo per poter dimostrare le sue qualità.”
Nonostante siamo solamente alla 5^ giornata di campionato la classifica è anomala: non si è ancora delineata la squadra che potrebbe andare in fuga. L’Inter, favorita sicuramente, non riesce a trovare continuità. Il campionato sarà combattuto fino alla fine oppure tra qualche giornata si delineerà la capolista che tenterà la fuga? “Credo che, da quanto espresso in questa prima parte di campionato, sul lungo termine sarà un campionato molto equilibrato, in termini di vertice. Mi riferisco a Juve, Inter e Napoli. Io ci metto anche il Milan. Se il Milan passa questo periodo di alti e bassi avrà potenziale enorme. E’ chiaro che ci saranno sempre anche la Roma e la Lazio a dare fastidio. Per quello che riguarda le prime posizioni sul lungo termine sarà un campionato estremamente equilibrato tra queste quattro squadre.”
Guardando in casa tua: l’Arezzo ha fatto una vittoria, due sconfitte, poi un filotto di tre vittorie. Terzo in classifica: che campionato sarà? Quali sono le ambizioni dell’Arezzo? “Come abbiamo visto, il girone B, rispetto agli altri gironi, ha delle caratteristiche ben chiare. E’ sempre stato molto equilibrato, allestito con tante squadre adatte a lottare per le prime posizioni. Consapevoli di questo: abbiamo cercato di creare una squadra competitiva che, a parte qualche passaggio a vuoto, oggi sta crescendo. Dobbiamo rimanere attaccati alle prime posizioni. C’è molto equilibrio tra 6 o 7 squadre. Secondo me solo se nel girone di ritorno riusciremo ad essere attaccati alle prime quattro, cinque o sei posizioni potremmo definire quello che sarà il nostro obiettivo finale.”
Visto che se ne parla poco di calciatori di serie C. Nel tuo Girone c’è un calciatore italiano, anche piccolo, che potrebbe fare la differenza tra qualche anno? Ci puoi fare un nome? “Ce ne sono tanti. Ma mi aggrappo all’ultima gara. In Arezzo-Gubbio, una gara molto bella ed equilibrata, sono emersi due ragazzi: uno del Napoli, Iaccarino che conoscete benissimo. Secondo me potrebbe fare tranquillamente categorie superiori. Per quel che riguarda noi, stiamo cercando di valorizzare Chierico: giocatore che ha avuto qualche passaggio a vuoto. Un centrocampista classe 2001. E’ molto moderno. Anche lui, secondo me, può ambire a categorie superiori.”
6 Dicembre 2000: il tuo gol con la maglia del Napoli contro la Reggina: partita poco felice. Quali sono i tuoi ricordi di quella giornata? “Adesso sono un pò lontani purtroppo. Il tempo passa! Mi porto dietro un grandissimo sogno realizzato. Al di là del gol. E anche al di là di una parentesi che è stata per un napoletano, cresciuto nella sua città, tifoso del Napoli. Me lo porto dietro con quell’emozione. Un pò lontana, ma sempre molto viva!”
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