Tra le varie dichiarazioni, quali le sono piaciute meno?
“La sintesi di tutto, e che fotografa un uomo debole per cui non condivido il gioco al massacro degli ultimi tempi, è il sentir dire che oggi l’errore principale è stato il non trattenere Spalletti. Dare l’immagine di andare contro all’allenatore che ha riportato lo scudetto a Napoli dopo trent’anni sarebbe stata una pessima figura del club, uno dei punti più bassi a livello di immagine. Ciò detto, il presidente era chiamato al compito più difficile dal 2004 ad oggi, quello cioè di sostituire Spalletti. Affermare che avrebbe dovuto trattenerlo, come se non potesse esistere un Napoli senza Spalletti, è un segnale di profonda debolezza. È un messaggio che rafforza soltanto quella che è stata la figura di Giuntoli e Spalletti. Lo stesso Giuntoli gli aveva proposto il suo successore, ovvero Accardi. Inoltre, il direttore sportivo gli aveva suggerito di bloccare Kilman già a marzo”
Crede che anche le dichiarazioni sul Bari possano essere sintomo di debolezza?
“In quel caso gli è scappata una frase infelice. Non vorrei mai pensare che reputi il Bari la seconda squadra del Napoli. Può intendere il Bari come la sua seconda squadra, ma quanto detto non può essere condivisibile dal figlio. Adesso, ci sarà un clima infernale in Puglia”
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