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interviste
Vittorio Tosto, ex difensore del Napoli, è intervenuto a Napoli Magazine Live, trasmissione in onda su Radio Punto Zero.
“Sinner è un campione nato, gioca con le sue caratteristiche e la sua personalità, se vogliamo fare un paragone con il Napoli potremmo dire che gli azzurri dovrebbero provare a riportare in città una vittoria prestigiosa anche tramite l’individualità e la fame che sono due caratteristiche che Jannik ha nel DNA. La mia avventura al Napoli? Venni con la voglia di riportare gli azzurri in Serie A in un’epoca che è incisa con il fallimento azzurro, avrei fatto 7-8 anni con il Napoli ed è stato uno dei grandi rimpianti della mia carriera. I difensori e i centrocampisti spesso vengono trascurati in fase di difesa dagli avversari, per questo sono importanti. Io ero uno che quando andavo a saltare di testa non venivo marcato dai più forti o pericolosi e magari riuscivo a segnare un gol che avrebbe portato i 3 punti. Ecco perché gli inserimenti e l’apporto dei calciatori più “difensivi” è fondamentale perché ti portano tanti punti che possono poi fare la differenza a fine anno. Il gol del difensore, o “gol nascosto”, fa la differenza e il giocatore forte, nel momento in cui la partita non si sblocca, prende l’iniziativa e va a saltare sul primo palo o prova un tiro dalla distanza, etc. Il Napoli deve crescere da questo punto di vista perché questo tipo di apporto offensivo permette alle squadre di poter lottare per grandi obiettivi. Lukaku? Ogni esordio fa sempre gol, non poteva che replicare anche a Napoli. Romelu fa innamorare gli allenatori e lo dimostra il fatto che è stato buttato dentro senza un minutaggio specifico perché da garanzie. Quando Lukaku ha una palla decisiva, sul piede sinistro, difficilmente sbaglia, è una sentenza e viaggia su parametri altissimi. Un club come il Napoli, con la sua storia e con i suoi tifosi, deve per forza, tutti gli anni, provare a competere con le più grandi d’Europa e lottare per vincere lo Scudetto”.
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